THOMAS J PRICE IN FLORENCE

a cura di Sergio Risaliti

Piazza Della Signoria dal 14 marzo al 14 settembre 2025

Palazzo Vecchio, Museo Novecento dal 14 marzo all’11 giugno 2025

Il Museo Novecento è lieto di presentare uno degli appuntamenti più attesi di questo 2025 con la grande mostra del celebre scultore inglese Thomas J Price. Come avvenuto in passato con i progetti espositivi di Jenny Saville, Rachel Feinstein e Louise Bourgeois, la mostra Thomas J Price in Florence, a partire da venerdì 14 marzo, si estenderà ed entrerà in dialogo con i luoghi chiave del centro storico fiorentino, includendo una grande installazione in Piazza della Signoria, dove negli anni scorsi si erano installate le opere di Jeff Koons, Jan Fabre, Urs Fischer, Francesco Vezzoli e Henry Moore, che tanto avevano fatto discutere, accelerando d’altro canto quel processo di rinnovamento culturale di cui la città sentiva necessità.

“La grande arte contemporanea torna a Palazzo Vecchio e in piazza Signoria con lo scultore britannico Thomas J Price. Firenze si conferma crocevia di nuove tendenze, città dal grande passato capace di guardare al presente e al futuro. Dopo Jeff Koons, Jan Fabre, Francesco Vezzoli, Henry Moore, piazza della Signoria diventa ancora palcoscenico per il contemporaneo grazie a un’opera monumentale di Price che incarna le sfide e i dilemmi del giorno d’oggi. Palazzo Vecchio si conferma, inoltre, straordinaria sede espositiva per l’arte del nostro tempo, un dialogo affascinante tra questi anni e il Rinascimento, tra epoche e stili, che prosegue il lavoro di ricerca, sperimentazione e rinnovamento che la nostra città porta avanti da anni”, sottolinea la sindaca Sara Funaro.

“Il contemporaneo torna ad essere protagonista nella nostra città con la mostra dell’artista inglese Thomas J Price e arriva fino al suo cuore, in Piazza Signoria” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “La riflessione sull’uomo e sulla persona accompagna questa mostra che sarà distribuita nella città, dal museo di Palazzo Vecchio al Museo del Novecento fino a Piazza Signoria per coinvolgere tutti in questo progetto culturale che esce dalle sedi deputate e si contamina con la città. L’invito è quello di guardare l’opera ‘Time Unfolding’ in piazza Signoria, realizzata in bronzo con patina doro, e poi entrare nei musei dove ci sono altre bellissime opere di Price.”

“Allo scultore britannico Thomas J Price è stata commissionata una scultura monumentale per quell’agorà moderna che è Piazza Signoria, dove troneggiano i più celebri capolavori della scultura rinascimentale, dalla copia del David di Michelangelo all’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli, dal Perseo di Benvenuto Cellini, al Ratto delle Sabine di Giambologna, senza dimenticare la superba fontana del Nettuno a firma Ammannati, al monumento equestre di Cosimo I anch’esso di Giambologna, infine alla replica della Giuditta di Donatello. Per la prima volta comparirà come protagonista una giovane donna contemporanea, “immortalata” in una posa che nulla ha d’eroico o di terribile, ma di normale quotidianità, quasi distaccata da quel mondo immaginario, dominato da figure mitologiche e personaggi appartenenti alla narrazione biblica, dispositivi simbolici e persuasivi che dovevano rappresentare e celebrare il potere e il nemico.” ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. “Quello di Thomas J Price sarà un significativo confronto con i canoni e i modelli estetici che per secoli hanno contraddistinto la storia dell’arte occidentale e che fino ad oggi sono stati ritenuti intramontabili e non negoziabili con le altre culture: il suo linguaggio, radicalmente contemporaneo, si appropria infatti di queste forme “ideali” per rigenerarle, affidando ad esse la celebrazione della propria identità in uno spazio pubblico che è anche museo a cielo aperto. Per la prima volta in 600 anni si erge qui la figura di una giovane donna nera del nostro tempo: immagine della quotidianità che dialoga con figure eroiche e bibliche o del mito. Le sue dimensioni monumentali, la sua postura e gestualità, la patina dorata, il fatto di non essere installata su un piedistallo ma poggiando direttamente sulle pietre della piazza, la collocano tuttavia in una dimensione “altra”, creando un cortocircuito tra il tempo che scorre (Time Unfolding, titolo dell’opera), quello della vita e della società, e l’immobile eternità delle sculture rinascimentali che dominano la scena di Piazza Signoria. La statua non avrà basamento: i suoi piedi che calzano dei semplici sandali poggiano sul lastricato. Chiunque sarà libero di interpretare il suo guardare il telefono come meglio crede: potrebbe leggere una notizia su quanto di bello o di tragico sta accadendo nel mondo, potrebbe guardare una mappa cercando di orientarsi, leggere l’approfondimento su una delle sculture della Loggia dei Lanzi, oppure informarsi sull’opera di Thomas J Price. Questa di Price non è una figura sintonizzata nel passato o con mondi soprannaturali, piuttosto è connessa con il presente. Non si tratta di una provocazione ma di una presenza inattesa, ma reale che si connette tuttavia con il processo di stratificazione artistica, una qualità specifica di Piazza Signoria, è come una staffetta tra linguaggi e stili, il tempo non si arresta al passato e la storia dell’arte continua a scorrere accettando il cambiamento del presente cosmopolita, forzandolo, anticipandolo.”

Thomas J Price attira la nostra attenzione sull’incarnazione psicologica dei suoi personaggi di fantasia, mettendo in risalto il valore intrinseco dell’individuo e sovvertendo le strutture gerarchiche. Le opere, ispirate a fonti diverse, sono sviluppate attraverso un approccio ibrido tra scultura tradizionale e tecnologia digitale intuitiva. Price bilancia i metodi di presentazione, il materiale e la scala per sfidare le nostre aspettative e fornire spunti per una connessione umana più profonda. L’artista costringe lo spettatore a considerare come e perché le cose sono fatte, inserendo riferimenti alla scultura antica, classica e neoclassica insieme a una sofisticata comprensione del potere simbolico dei materiali e lascia aperti interrogativi, invitandoci a mettere in dubbio le nostre certezze ideologiche fondamenti dei nostri pensieri assoluti alla base di gerarchie e certezze morali.

Celebre per le sue sculture figurative di grandi dimensioni alloggiate in spazi pubblici e sale museali, Price porterà nella piazza simbolo del Rinascimento una figura femminile alta quasi 4 metri, realizzata in bronzo con patina oro, dal titolo Time Unfolding. Per la sede di Palazzo Vecchio, l’artista ha utilizzato materiali scultorei tradizionali, come il bronzo e il marmo per creare personaggi immaginari che ci sembrano persone comuni. Questi personaggi, che uniscono identità indefinite, invitano a una riflessione sugli atteggiamenti preconcetti nei confronti del potere e del valore.

Con l’opera Through a Steady Gaze, in marmo verde Ming lucidato, Price entra in dialogo con la Sala Leone X, ambiente di rappresentanza e simbolo del potere della famiglia Medici e dei legami tra Firenze e il papato. Di fronte agli affreschi di celebrazione di Giovanni de’ Medici, eletto papa nel 1513 con il nome di Leone X, Price riflette in maniera critica sugli individui che i musei hanno rappresentato nel corso della storia. Il volto anonimo e al contempo universale, si contrappone ai ritratti di uomini illustri del passato, dal principe Giulio de’ Medici al papa Leone X, dai cardinali ai duchi, dai pittori ai letterati quali Pietro Bembo e Ludovico Ariosto che parla con Pietro Aretino, si riconoscono altresì sopra il camino di marmo il Duca Giuliano e Lorenzo, suo nipote, che parlano con Leonardo da Vinci.

La mostra prosegue con l’esposizione di cinque teste in bronzo, collocate sul Tavolo della Magistratura nella Sala delle Udienze. La sala, affrescata dal Francesco Salviati e adibita alle riunioni e alle udienze della corte, esalta la figura del condottiero romano Marco Furio Camillo, a cui viene paragonato il duca Cosimo I de’ Medici. In questo ambiente i Bronze Heads di Thomas J Price, realizzati tra il 2006 e il 2021, invitano a riflettere sulla rappresentazione costantemente stereotipata delle persone nere nella tradizione storico-artistica europea. La critica alle gerarchie culturali e al sistema di privilegi sociopolitici si rispecchia anche nel contrasto tra i materiali utilizzati dall’artista. Al bronzo, storicamente considerato un materiale nobile per la scultura, si contrappongono le basi contemporanee in perspex e vernice spray.

Nella Sala dei Gigli, A Place Beyond (2023), una giovane donna con il cellulare in mano, appare sospesa nello spazio dove si erge la celebre Giuditta e Oloferne di Donatello, realizzata in bronzo. Il capolavoro rinascimentale, posto su un importante basamento, raffigura Giuditta con una postura eroica e al contempo perturbante, mentre solleva trionfante la testa di Oloferne, ucciso nel sonno e simbolo del male sconfitto. Il realismo espressivo di Donatello trascende il semplice naturalismo, sublimandosi in un messaggio carico di significati simbolici e di valori morali che riflettevano la temperie del periodo storico. La scultura si trovava in origine in Piazza della Signoria e divenne il simbolo della Repubblica Fiorentina, dopo la cacciata dei Medici nel 1494.

In contrasto, A Place Beyond rappresenta una persona comune che potrebbe facilmente essere scambiata per un visitatore tra le sale di Palazzo Vecchio, senza alcuna connotazione solenne o magniloquente, se non per la grandezza dell’opera. Il basamento ridotto all’essenziale suggerisce che la figura abbia appena interrotto il suo cammino, fermandosi spontaneamente al centro della sala. Nonostante sia noto per le sue opere figurative, la pratica di Price è supportata da un pensiero concettuale che informa il modo in cui lo spettatore si relaziona con le sculture e la loro presenza nello spazio.

La mostra prosegue nella sede delle ex-Leopoldine: nel chiostro rinascimentale del Museo Novecento viene presentata l’opera A Kind of Confidence (2023). Un giovane uomo, vestito con un abito elegante, si profila al centro del giardino come una presenza silenziosa. I suoi piedi poggiano direttamente sul pavimento mentre il suo sguardo evoca una sensazione di concentrazione sospesa. “L’attenzione riguarda principalmente le sue scarpe … Il completo gli sta bene. Ma lui non è così sicuro …” afferma Price “Ho lavorato a lungo con l’idea che la vulnerabilità sia in realtà una forza. La domanda è: come [questo giovane uomo] abita lo spazio in cui si trova? Si sente inferiore agli altri? Sente di essere giudicato?”. La scultura in bronzo riflette l’indagine di Price nei confronti della rappresentazione e della stereotipizzazione storica delle persone nere. A Kind of Confidenceinvita a interrogarsi su come l’individuo occupi lo spazio che lo circonda e sia soggetto ad atteggiamenti preconcetti, esplorando il delicato rapporto tra forza e fragilità.

All’interno della Raccolta Alberto Della Ragione sono esposte le sculture Tasman Road, Figure 2 (2008) e Untitled (Icon 6) (2023). Il titolo dell’opera Tasman Road, proveniente dalla Nude Series, richiama una via di Londra e, al contempo, l’esploratore olandese Abel Tasman. Alla toponomastica occidentale, tradizionalmente associata a eminenti personaggi storici bianchi, si contrappone un uomo nero, la cui figura è colta in una posa vulnerabile, apparentemente malinconica, ma determinata.

Il busto Untitled (Icon 6) di Thomas J Price si colloca in un dialogo tra epoche e stili, tra il Ritratto di Emilio Jesi (1940) di Antonietta Raphaël Mafai, realizzato in onice, e il Ritratto di Lamberto Vitali (ca. 1936-1937), modellato in gesso e cera, di Marino Marini. Questi due busti sono testimoni di un periodo storico complesso: Marini ritrae l’amico, storico dell’arte e collezionista Vitali, mentre la Raphaël immortala il fidato benefattore e mecenate che aveva accolto lei e la sua famiglia a seguito dell’emanazione delle leggi razziali del 1938. L’artista, di origine ebraica-lettone, era stata costretta a scappare da Roma, dove sarebbe tornata solamente nel 1943.

L’esperienza di Price al Victoria and Albert Museum di Londra, dove compie frequenti visite, segna profondamente la sua formazione artistica, immergendolo nello studio della tradizione della ritrattistica antica. Il suo lavoro, in particolare l’indagine sul linguaggio, sui materiali e sulle tecniche della scultura, trova ampio riscontro all’interno della collezione permanente del museo. Il busto in alluminio dorato con oro unisce la stampa 3D contemporanea e la scultura digitale con echi dell’iconografia della scultura antica, dalle maschere funerarie micenee ai busti aurei romani, dalla maschera di Tutankhamon all’Ercole del Foro Boario. Collocando la testa di una figura contemporanea introspettiva, arricchita dall’oro su una base di ardesia e un plinto di quarzite, la scultura emana una potente risonanza culturale.

Ieratica e solenne, l’opera Untitled (Icon 6) si fa messaggera silenziosa non solo della tradizione del passato ma esplora anche la concezione moderna del significato della scultura.

 

Thomas J Price in Florence Installation View, Palazzo Vecchio Firenze (2025) ©Thomas J Price. Courtesy the artist and Hauser & Wirth ph. Ela Bialkowska OKNO Studio.

 

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