LA MATERIA NECESSARIA
Franco Paternostro
– Loredana Barillaro
Una ricerca – quella dell’artista Franco Paternostro – che parte innanzitutto dalla bellezza e da un’identità interiore molto forte; da una chiara influenza degli anni Cinquanta e Sessanta e del periodo italiano delle Avanguardie, quando ci si apriva alla sperimentazione con i più svariati materiali. E grazie ad un mentore d’eccezione, Alberto Burri, il cui lavoro e la cui ricerca hanno esercitato su di lui una grande e positiva influenza. Quelle di Franco Paternostro sono opere di chiara derivazione informale, con una forte riconoscibilità, così importante per l’artista stesso affinché egli – così come ci dice – possa trovare una chiara collocazione nel mondo del contemporaneo. Un mondo in cui tanto è stato detto, e in cui trovare uno spazio con la propria arte e il proprio linguaggio non è affatto facile o scontato, “ci vuole studio, ricerca e tanta sperimentazione”. Un lavoro con la carta – scelta nel tempo come materiale d’elezione – che egli avvia un po’ di anni fa, quasi per caso, ma con la chiara intenzione di non voler essere uno fra tanti e, nel tentativo costante di sperimentare carte di fattura diversa, l’artista giunge, oggi, ad utilizzare la carta di uso alimentare, la cui trattazione necessita di un’intensa trasformazione materica, dalla pigmentazione ad inchiostro alla trasparenza, fino a giungere alla plasticità della forma. Non parliamo però di riuso, bensì di una connotazione prima e unica. Un elemento familiare dunque, così tipico della nostra quotidianità, muta il suo stato, la sua natura per divenire un’opera d’arte modellata e curata dall’artista che la plasma quasi come uno specchio, atto a restituire l’immagine di sé sotto l’effetto mutevole della luce. “Osservando i miei lavori il fruitore ha la percezione di essere davanti a soluzioni plastiche che invogliano quasi ad essere toccate”. Ma quali sono stati gli inizi? L’artista è partito da lontano, quando da ragazzino si dilettava già con disegni e sculture di creta; il vero percorso artistico però nasce più tardi allorché, per lavoro, inizia a dedicarsi all’arte orafa e gemmologica. “La mia vera passione è da sempre l’informale, ho cominciato a studiare da autodidatta e non avendo una formazione accade- mica ho agito sperimentando sulla “forma non forma” e sui materiali. Oggi sono un artista convinto di voler continuare questo percorso verso un futuro in evoluzione e in crescita, stando al passo con i tempi per cercare ogni giorno la mia dimensione”. Ebbene, il lavoro di Franco Paternostro, aprendosi a più chiavi di lettura, si svolge in piena sintonia con una riflessione costante e sempre più attuale sull’utilizzo della materia e sullo sfruttamento delle risorse e su come, tale riflessione, si declini non solo in quanto estetica, quanto e soprattutto etica.
LEGGERE FRAGILITÀ, 2020. Carta oleata pigmentata a inchiostro, resina industriale, 40×30 cm. Courtesy dell’artista.
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