di Davide Silvioli
Mauro Staccioli. [re]action è un progetto articolato e incentrato sull’opera dell’indimenticato Mauro Staccioli, fra gli scultori più significativi del secondo Novecento, a livello internazionale. Inaugurato sabato 30 ottobre 2021, l’evento, a cura di Lorenzo Respi e promosso dal Comune di Soliera, dalla Fondazione Campori e prodotto da All Around Art in collaborazione con l’Associazione Archivio Mauro Staccioli di Volterra, nella sua organicità, riporta a Soliera il confronto con la storia della grande scultura contemporanea. Difatti, in concomitanza dell’apertura della mostra dedicata al Maestro toscano è avvenuta l’installazione – sempre a Soliera, in via P. Nenni – dell’opera monumentale “Portale”, che con la sua acuta ascensionalità sovverte la percezione del contesto in cui è inserita, quindi concepita in stretta relazione con lo spazio urbano e la collettività che lo abita. Invero, così come l’esposizione all’interno del Castello Campori ben descrive, a fondamento della ricerca scultorea di Staccioli, soprattutto quando immersa nello spazio pubblico o su scala ambientale, non vi era volontà di celebrazione né di semplice ornamento ma, al contrario, stava proprio l’intenzione di suscitare una «provocazione», uno «stimolo», un «coinvolgimento», finalizzato a «provocare una riflessione critica». La titolazione del progetto, pertanto, trae origine da tale reazione, ora fisica e ora critica, che l’artista, attraverso il proprio linguaggio, ricercava nel fruitore della scultura. Dunque, ponendo ambientale e sociale in rapporto d’equazione, egli operava sempre successivamente allo studio del contesto sociale del luogo d’intervento, interpretando la pratica scultorea al pari di un sorta di dispositivo di sensibilizzazione comunitaria. Dunque, l’allestimento del percorso espositivo, di cui collocate esternamente al piano di mostra si hanno “Condizione barriera” (1972) e “Prismoidi” (2003), è strutturato di modo da replicare la ricerca d’interazione, perseguita da Staccioli, fra osservatore e opera, nonché da restituire il metodo di lavoro dell’autore, ovvero questo suo approccio alla scultura riflessivo e pragmatico al contempo, indirizzato a una relazione concreta.
La mostra, beneficiando della presenza, in chiave documentale, di scatti emblematici di Enrico Cattaneo e scandita anche al ritmo di dichiarazioni dell’artista stesso, trasmette esaustivamente il senso profondo del lavoro pluriennale del Maestro di Volterra, sia in termini storici che tematici. Il tutto offrendo un’accurata panoramica stilistica, con la presentazione di una selezione di opere paradigmatiche che svariano dallo studio sulle forme più sintetiche che, seppur espressamente repulsive, invitano al contatto diretto, ad altre dove la ricerca di essenzialità è maggiore, passando per altre più composite ed altre ancora più complesse dove si registra l’inclusione dell’elemento urbano, dimostrando costantemente il dialogo serrato con lo spazio e la notevole vocazione all’installazione professati dall’autore. In ultimo, si segnala il video che, adibito in una sala ad hoc, propone una fruizione panoramica e dall’alto delle più importanti sculture ambientali di Staccioli, fornendo la possibilità cogliere con maggiore puntualità la relazione del suo lavoro anche con lo spazio geografico circostante.
La mostra Mauro Staccioli. [re]action, aperta al pubblico fino al 30 gennaio, è corredata da un catalogo edito da All Around Art, con testi di Massimo Bignardi, Alberto Fiz, Lorenzo Respi e un ricco apparato iconografico.
Dall’alto: L’opera PORTALE di Mauro Staccioli installata a Soliera. [re]action, installation view, Cortile. Per entrambe foto © Rolando Paolo Guerzoni.
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