Moduli, pensieri e immagini. Ceroli 74-Zoboli 24

“Pensieri e immagini di Daria”, opera di Mario Ceroli del 1974 mai prima d’ora inserita in un progetto espositivo, offre il titolo e lo spunto per la mostra in cui viene finalmente presentata al pubblico insieme a “Tra-vasi”, lavoro ceramico creato da Francesca Zoboli. 

dal 23 maggio al 15 luglio 2024

Spazio RT, Milano

Non una statica esposizione, ma un lavoro dinamico di indagine e di ricerca: la mostra-progetto “Moduli, pensieri e immagini. Ceroli 74-Zoboli 24” che inaugura il 22 maggio in via Fatebenefratelli 34 a Milano riflette in modo emblematico l’impegno che anima da oltre venti anni Spazio RT, design gallery con un focus rivolto al passato e incubatore di progettazione del contemporaneo. Una duplice matrice, consolidata nel tempo, da cui vengono competenza, rigore e capacità di analisi critica per generare azioni e riflessioni ad ampio raggio.

I 25 pannelli in legno di pino grezzo di Pensieri e immagini di Daria, che accolgono le geometrie astratte di Mario Ceroli, furono concepiti per essere alla base del progetto editoriale omonimo pubblicato nel 1974 da Giampaolo Prearo Editore, in cui vennero ritratti in altrettante fotografie in bianco e nero, insieme a 25 opere grafiche di Giuseppe Chiari. Successivamente furono collocati, come rivestimento parietale, nella casa di un collezionista con un apposito lavoro di contestualizzazione curato direttamente dall’artista. Parte di un esperimento editoriale, poi organicamente integrata in un progetto architettonico, l’opera sembra voler dare plasticamente forma all’idea, gradualmente emersa nel lavoro di Ceroli, secondo cui l’arte deve essere staccata dal chiodo al muro per entrare in varie forme nella vita reale.

Suggestione raccolta da Antonio e Jacopo Tabarelli de Fatis, fondatori dello spazio milanese per affrontare «un’indagine, spesso considerata pericolosa e quindi scansata, sulla porosità dei confini tra arte, arte applicata e architettura d’interni».

Testimone da loro consegnato a Francesca Zoboli, una lunga pratica nelle arti applicate che segue alla preparazione accademica degli anni di Brera, e che condivide con Spazio RT il rovello della continua ricerca e costante sperimentazione. Ne è nato Tra-vasi, installazione in ceramica in cui Zoboli sperimenta, rielabora, riflette in scala gigante su un tema grafico a lei consueto: il vaso, geometria primordiale, archetipo e origine di ogni forma plasmata. Francesca Zoboli aveva condensato le sue riflessioni sul tema nel libro Travasi per la casa editrice La Grande Illusion (2021), le cui illustrazioni sono qui proposte in copie numerate e firmate in stampe digitali fine art. Cimentandosi ora per la prima volta con il materiale ceramico, Zoboli arriva a plasmare quattro pannelli composti in sequenza verticale per un’unica colonna di quasi tre metri in cui il suo segno e la sua tavolozza irrompono in un gioco di composizione/scomposizione che si riverbera nello spazio circostante. Un oggetto ambivalente in cui forse, come per l’opera di Ceroli, tutto si tiene, su quel confine tra discipline che vive di sfumature e sovrapposizioni. Tra-vasi è realizzato in numerazione limitata di 50 pezzi per Spazio RT da un laboratorio artigiano del distretto di Bassano del Grappa. Ceroli e Zoboli, percorsi inversi e paralleli. Dal canone all’originalità di un’esperienza complessa e multiforme. Dal manufatto di arte applicata a espressione liberata da vincoli funzionali. Moduli fissi che si piegano a intenzioni variabili. Sintassi che non muta pur cambiando di senso.

Le opere esposte hanno suggerito a Spazio RT un allestimento completo di presenze di natura domestica, a sottolineare l’attitudine di entrambi i lavori a innestarsi in maniera feconda nel reale. Il percorso espositivo sarà quindi completato da alcuni progetti della collezione di Spazio RT e da alcuni pezzi unici di design storico proposti dalla galleria. Presentati non già come oggetti compiuti e pronti all’uso, ma scomposti per parti non ancora assemblate. È l’idea di un fermo- immagine, precedente l’atto finale, che fissa gli arredi lungo il percorso progettuale e costruttivo in un momento diverso dalla loro condizione ordinaria di opera compiuta. Un gesto che apre ciò che normalmente si dà per concluso, che chiede allo sguardo di indagare liberamente l’oggetto, di immaginarlo nel precorso creativo per sua natura dinamico. Raccogliendo così il suggerimento di Ceroli e Zoboli in cui il molteplice, nella fruizione, può sostituirsi a una visione unitaria.

 

Spazio RT

«Il progettista deve essere un meccanico con una forte inclinazione per la poesia»: è la filosofia di Spazio RT che, in via Fatebenefratelli a Milano, da venti anni incrocia galleria di design e progettazione d’interni in un rapporto di feconda e reciproca contaminazione. Da un lato, la radice milanese porta in modo naturale Spazio RT a un’appassionata ricerca sulla grande lezione del design italiano del secolo scorso sempre proposto in galleria. Dall’altro, l’impegno nella progettazione approfondisce il lavoro su linguaggi contemporanei con esiti che spaziano dal singolo prodotto a interi progetti di interni. Antonio e Jacopo Tabarelli de Fatis – scappato per tempo da un futuro da avvocato il primo, architetto il secondo – si muovono nella consapevolezza che la complessità è la norma. Norma che obbliga a maggiore studio e fatica ma che può portare a risultati inattesi. E che pone le premesse per collaborazioni con architetti, designer, fotografi e artisti diventate nel tempo sempre più coinvolgenti. Tra i progetti ospitati negli ultimi anni in galleria: Attorno al Fuoco / By the fire, in collaborazione con lo Studio Luca Guadagnino; Troll, personale agli esordi dell’artista e designer italo-svedese Duilio Forte; Ineluttabile divenire. Franco Albini e Franco Grignani, dialogo tra un maestro del design e un artista “optical”, in collaborazione con Matteo Lampertico Fine Art; Zuir (have we been here?) con i giovani talenti Zona luce, in collaborazione con Nowhere Gallery e la rivista letteraria Manaròt; A Thread based vision, prima mostra con opere tessili di Livia Sciorilli Borrelli.

Mario Ceroli

L’artista nasce a Castel Frentano (Chieti) il 17 maggio 1938. Il lavoro di Ceroli è scultura, pittura, disegno, creazione di oggetti, ambienti e scenografie. Ceroli è un artista poliedrico, mercuriale, versatile, con una straordinaria capacità di mescolare ogni arte. Difficile separare una sua scultura dall’aspetto pittorico, gli arredi dalla scultura e dalle immagini. Non solo scultore di materiali, Ceroli sembra più interessato a creare spazi, ambienti, scenografie. Una biografia a parte meriterebbe di essere scritta per l’attività di Mario Ceroli con il teatro: anche qui scultura e scenografia si fondono per dare vita a palcoscenici maestosi. La sua scultura costruisce più che plasmare; le forme sono concetti tangibili e mai astrazioni, si tratta quasi sempre di idee semplici, oggettuali, concrete.

Francesca Zoboli

Francesca Zoboli si è diplomata in Visual Design alla scuola Politecnica di Design, e in pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Si occupa dal 1990 di decorazione di interni, progettando e realizzando interventi in spazi pubblici e privati, come i pannelli decorativi realizzati per il concept store di Kenzo, a Parigi; dal 2013 progetta wallpaper per l’azienda Wall&decò. Il suo lavoro, che si svolge su una sottile linea di confine fra pittura e decorazione, ha fatto della carta il suo materiale d’elezione: dai preziosi collages di carte povere, trattate con colori all’amido di riso e inchiostri, ai grandi assemblaggi astratti, ispirati a tessuti, tappeti e arazzi, realizzati utilizzando pettini e strumenti messi a punto specificamente per ottenere texture ed effetti unici. Ultimamente si è dedicata anche alla progettazione e all’illustrazione di libri per piccole case editrici, o libri d’artista realizzati in copie uniche o limitate. Insegna tecniche pittoriche presso IED di Torino. Vive e lavora a Milano.

 

Contatti per la stampa e info:

Ufficio stampa Spazio RT

Lucia Portesi: press@luciaportesi.it | +39 349 369 2989

Luisa Castiglioni: luisa@press-office.co | +39 346 331 3804

www.spaziort.com

 

NEWS

Archivio

SMALL ZINE da sempre si  connota per una linea editoriale sobria, rigorosa e per una costante attenzione alla qualità dei contenuti. Semplice, chiaro, immediato e di efficace fruizione. Un progetto che pone attenzione alla scena artistica contemporanea del panorama nazionale e internazionale, per andare alla ricerca di artisti interessanti, ma spesso privi di una concreta visibilità, e fornire loro opportunità di crescita professionale.

SMALL ZINE – Magazine online di arte contemporanea © 2024 – Tutti i diritti riservati.