L’ombra lunga: Emanuele Fasciani e Caterina Sammartino a Palazzo Rospigliosi

di Davide Silvioli |

Inaugurata nella giornata di domenica 18 febbraio scorsa all’interno del suggestivo contesto di Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo (RM), L’ombra lunga, bipersonale a cura di Valeria De Siero, stabilisce simultaneità tra l’atmosfera dell’antica dimora e un insieme di opere recente di Emanuele Fasciani e Caterina Sammartino, di cui molte realizzate appositamente per l’occasione. Di fatto, a risaltare, innanzitutto, è la sintonia riuscita tra contenuto e contenitore, che, invero, è al centro del pensiero a fondamento della mostra, essendo già sotteso, in controluce, in sede di titolazione. Dunque, l’espressione di “Ombra lunga” – scrive la curatrice – «riflette l’idea di una estensione di un passato storico, mitico, individuale o collettivo, nel presente». Pertanto, questa nozione, che argomenta – spiega De Siero – come «il contemporaneo, attingendo dall’antico, propone una rielaborazione dello stesso», appare appropriata per raccordare i toni di un progetto che lascia intenzionalmente sfumare qualsivoglia demarcazione cronologica, sovrascrivendo gli spazi che accolgono le opere.

Su questi accenti disciplinari, il dettato espositivo ben si snoda negli ambienti diversificati che scandiscono l’articolazione di Palazzo Rospigliosi, caratterizzato dalla persistenza di brani decorativi ora a parete, ora a soffitto e da aree all’aperto. In un luogo tanto eterogeneo e connotato, i lavori di entrambi gli artisti si inseriscono manifestando con esso alle volte un certo grado di compatibilità, che può essere di ordine stilistico o puramente concettuale, mentre in altre circostanze lasciando emergere la sussistenza di sane disparità. Logicamente, alla base di come, nell’allestimento, è risolta e restituita, di caso in caso, la relazione tra opera e spazio, vi sono le proprietà dei due linguaggi qui presenti, che, variando tecnicamente dalla pittura all’installazione fino alla scultura, dimostrano, ciascuno secondo il tenore della rispettiva ricerca, la duttilità necessaria per confrontarsi idoneamente con le salienze della struttura che ospita l’evento.

Il lessico di Fasciani rinvia a nuclei tematici legati all’alchimia, tramite l’uso, nelle sue operazioni, di espedienti quali, tra gli altri, il bitume. Si tratta di un materiale che si conforma sulle superfici per decomposizione, al punto da rendere così il senso di moto della materia in trasformazione. Inoltre, l’incombenza del colore nero evoca quello che, nel sapere alchemico, è ritenuto essere lo stato di massima corruzione e impurità della materia. Nel mezzo di reciprocità simboliche della fattispecie, la categoria del cambiamento, in termini metaforici, è anche da interpretarsi al pari di un richiamo alla qualità mutevole dell’esperienza esistenziale, ugualmente sottoposta, per sua ontologia, all’effetto transeunte di una metamorfosi incessante. 

Nell’operato di Sammartino, ove prevalgono l’installazione e l’azione performativa (nella giornata inaugurale l’autrice ha eseguito la performance Talee, con il contributo delle artiste Francesca Romana Cicia e Maddalena Scuderoni), l’inclusione di oggetti obsolescenti e deteriorati dal tempo, coniugati nel corpo delle sue realizzazioni con componenti botaniche e deperibili, riconduce alla dicotomia tra umano e natura, perciò al rapporto tra relativo e assoluto. È da leggersi in questa funzione anche il suo ricorso alla foglia d’oro; pratica storicamente adottata per alludere al sovrannaturale. Gli interventi dell’artista, da questa prospettiva, equivalgono a uno sforzo estetico proteso a riconciliare il respiro individuale con quello universale. L’ombra lunga è aperta al pubblico fino a sabato 2 marzo.

 

Dall’alto: Caterina Sammartino, Veduta della mostra, L’Ombra Lunga, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (RM), 2024. Emanuele Fasciani, Eterno ritorno, 2024, gesso, bitume, foglia d’ oro e carbone, 80 x 150 cm. Caterina Sammartino, Talee, 2024, performance delle artiste (da sx): Maddalena Scuderoni, Caterina Sammartino, Francesca Romana Cicia presso il Giardino Pensile di Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (RM), 10’, 18 febbraio 2024. Emanuele Fasciani, Veduta della mostra, L’Ombra Lunga, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (RM), 2024. Per tutte photo credit Francesca Pascarelli.

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