LE INFINITE SFUMATURE DELLA VITA | Intervista a Luca Valotta

di Loredana Barillaro

Wanted (Allegoria della diversità)

Loredana Barillaro/ Ciao Luca, partiamo da una domanda di ordine pratico, come nasce e si forma il tuo lavoro?

Luca Valotta/ Il mio lavoro è sempre stato parte della mia vita, da bambino già sapevo di voler fare questo, l’arte mi incuriosiva molto e ho sperimentato diversi generi da autodidatta per anni, come il disegno, la pittura, e in adolescenza passando per quella cultura underground della Street art di cui ancora mi porto dietro la connotazione pop. Dopo il liceo mi sono iscritto in Accademia a Roma e lì ho acquisito e affinato la tecnica e ho capito che partendo da queste basi dovevo cercare la mia identità artistica, una modalità di dipingere che portasse con sé la mia firma.

LB/ Definisci contesti mentali focalizzando l’attenzione sulla “particolarità” del ritratto, partendo dunque dalla figura umana, mi sbaglio?

LV/ Le figure umane che dipingo sono quasi sempre impersonali ovvero non rappresentano un individuo particolare, come nel caso del ritratto classico, piuttosto sono lo specchio di un atteggiamento di massa: c’è il dissidente (wanted), l’innocente (boom!), l’alienazione familiare (Ph- family). Lo spettatore può riconoscersi facilmente in uno di questi individui-tipo poiché una smorfia, un dettaglio, un ambiente porta tutto ad una dimensione familiare se non fosse per le luci fredde, le maschere antigas o altri elementi che fanno parte di un ambiente postumano e che creano volutamente un cortocircuito, stimolando riflessioni. È questo il mio obiettivo, stimolare nel fruitore riflessioni sulla vita e perché no, anche azioni, voglio ostacolare il sonno delle menti, vorrei vedere attorno a me più pecore nere.

LB/ Utilizzi sostanzialmente un solo colore, che sia un verde acido o il rosa, come ad esempio nel dipinto dal titolo Self. Tutto appare chiaro, persino il riflesso nella lente degli occhiali, come riesci a raggiungere questo controllo dell’immagine utilizzando, appunto, un solo colore?

LV/ Solo non trascurando i dettagli riesco a non far perdere la connessione che la mia arte ha con la vita. Per fare questo, utilizzo un solo colore, freddo, declinato in infinite gradazioni, un lavoro certosino che mi permette, però, di non omettere nessun particolare che a volte fa la differenza dando all’opera un input per una corretta chiave di lettura.

LB/ Parlami di Wanted (Allegoria della diversità), trovo che sia un lavoro interessante…

LV/ Wanted è un lavoro che ho amato molto perché è un’opera di forte impatto, sia per le dimensioni, sia per quello che rappresenta. Come dice il sottotitolo è l’allegoria della diversità, è la speranza che ci sia qualcuno tra noi che possa avere il coraggio di ribadire con forza la propria identità differenziandosi dall’omologazione. Purtroppo, la realtà in cui viviamo ci costringe a rientrare nei ranghi e ad uniformarci alla massa, poiché i poteri forti non hanno interesse alcuno ad educare il mondo alla bellezza delle infinite sfumature della vita. Il protagonista dell’opera è un individuo con la maschera da coniglio (forse perché crede ancora nelle favole) che viene trascinato via perché diverso, quindi potenzialmente pericoloso. Il diverso, piuttosto che una risorsa, in questa società, viene considerato qualcosa di cui avere paura. La connotazione fortemente onirica e surreale dell’immagine cela in realtà una profonda riflessione sull’importanza di mantenere un pensiero indipendente e di rispettare le diversità, che siano razziali, sessuali, fisiche o di pensiero.

LB/ Quanto sei soddisfatto del percorso compiuto sino ad ora, a cosa punti per il futuro?

LV/ Sono molto soddisfatto del mio percorso attuale. Il mio lavoro attualmente è ad un punto di svolta, sto pian piano sperimentando da qualche tempo anche l’installazione e credo di voler tastare terreni nuovi non perdendo di vista però le mie tematiche, non snaturandomi. Ho esposto su piazze importanti tra Roma, Milano, Bologna, Verona, Ferrara. Sicuramente oggi il mio obiettivo è l’estero, forse l’oriente, forse gli Stati Uniti. Vedremo.

WANTED, 2013. Olio su tela, 190×140 cm. Per tutte courtesy dell’artista.

© 2015 Civico115 Edizioni

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