Inaugura “le masche”, l’opera di Giulia Cenci realizzata per Radis, il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

in collaborazione con Fondazione CRC

apertura al pubblico 6 ottobre 2024, ore 11.30

Radura del Chiot Rosa, Rittana (CN)

Radis, il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, conclude la sua prima edizione con l’inaugurazione dell’opera site-specific le masche dell’artista Giulia Cenci, la cui presentazione al pubblico si terrà domenica 6 ottobre alle ore 11.30.
Collocata nella radura del Chiot Rosa, a Rittana (CN), l’opera si compone di una serie di sculture in alluminio realizzate dall’artista a partire dai calchi delle betulle che costeggiano il prato, combinati con elementi tipici del suo linguaggio scultoreo. Teste di lupo, teste di manichini e rami di vite creano figure ibride tra alberi e fiori, tra esseri umani e animali. L’opera nasce da un intenso dialogo con il luogo, con le narrazioni, la storia e gli immaginari che lo hanno attraversato e plasmato: le sculture di Giulia Cenci si allungano tra le betulle e contribuiscono a disegnare un paesaggio in continuo mutamento.

Il titolo dell’opera fa riferimento alle masche, figure della tradizione contadina piemontese raccontate anche da Nuto Revelli nei suoi testi, e rende omaggio a tutte le persone emarginate per la loro diversità.
Il primo capitolo del progetto quadriennale Radis è realizzato in collaborazione con la Fondazione CRC nel Comune di Rittana nella località di Chiot Rosa a 1.200 metri sul livello del mare. Ricco di storia, questo luogo possiede un alto valore simbolico legato alla Resistenza: la vicina Borgata Paraloup è stata infatti il primo quartier generale nel cuneese delle bande partigiane di Giustizia e Libertà.

le masche di Giulia Cenci apre in questo luogo un nuovo immaginario: cresciute nottetempo o ferme come testimoni di fatti, memorie e racconti, le sculture diventano presenze, figure che sembrano osservare con curiosità e stupore ciò che accade sotto e intorno a loro, sul prato, intorno agli alberi e tra le strutture pensate e installate per ospitare i momenti di sosta e di aggregazione di abitanti e persone in visita. Realizzata appositamente per Chiot Rosa, l’opera resterà in comodato permanente al Comune di Rittana.

L’inaugurazione dell’opera le masche segna il punto di arrivo e al contempo di partenza del progetto Radis di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT: l’opera dell’artista Giulia Cenci è il primo tassello del percorso quadriennale che coinvolge le comunità e i players del territorio nella produzione culturale e artistica” afferma la Presidente di Fondazione CRT Anna Maria Poggi Fondazione CRT è convinta che l’arte e la cultura, soprattutto quando escono dalle mura istituzionali, siano un potente strumento di valorizzazione dei territori e del capitale umano, un prezioso ponte tra storie e persone”.

Sono emozionata e orgogliosa del risultato della prima edizione di Radis” ha dichiarato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. “L’opera di Giulia Cenci è l’esito concreto, poetico e denso di storie, di un lungo percorso che la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha voluto legare profondamente al luogo a cui era destinata. le masche è un’opera site-specific nata da un processo lento e meditato, guidato dall’artista e dalla curatrice Marta Papini, fondato sul coinvolgimento della comunità, delle scuole e sul contributo di professionalità e artigiani esperti. Sono sicura che le sculture di questa artista sensibile e immaginifica sapranno abitare la radura accogliente del Chiot Rosa, donando a Rittana e a noi un paesaggio nuovo e aperto, nel quale far convivere storie, fiabe e fantasie, umani, alberi, pietre e animali”.

La fruttuosa collaborazione con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha saputo costruire, in questa prima annualità del progetto Radis, un percorso artistico di grande valore, innovativo e particolarmente partecipato” commenta Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC. “L’arte e la cultura confermano il loro ruolo strategico per lo sviluppo e la rigenerazione dei territori montani e la loro capacità di attivare le comunità locali, con risultati inaspettati e di notevole impatto”.

La prima edizione del progetto è stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitato Giulia Cenci a intervenire nell’area del Chiot Rosa per il suo interesse verso i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano, animali e ambiente. Per realizzare le sue opere l’artista adotta materiali di riciclo, come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili, e calchi di prototipi dalle sembianze animali e umane. L’artista assembla e fonde questi frammenti in sculture complesse in cui convivono manualità e produzione seriale.

le masche è il frutto delle storie del Chiot Rosa: storie di resistenza, paura, gioia, storie d’amore e odio, storie di animali e piante. Con la sua opera, Giulia Cenci omaggia tutte le creature emarginate per la loro differenza dalla norma, oggi come ieri” ha dichiarato Marta Papini.

Giulia Cenci (Cortona, 1988) si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha ricevuto un Master in Fine Arts alla St. Joost Academy, Den Bosch-Breda, NL, e preso parte alla residenza deAteliers, Amsterdam, NL. Negli anni il suo lavoro è stato apprezzato in Italia e all’estero in numerose e importanti mostre personali e collettive. Ha partecipato alla 59esima edizione della Biennale Venezia, ha esposto a New York, Lione, Amsterdam ed è stata vincitrice del Baloise Art Prize ad Art Basel 2019 e finalista del MAXXI BVLGARI PRIZE 2020 e del Future Generation Art Prize 2023/24.

Il Chiot Rosa sembra portare nella sua quiete una storia invisibile, fatta di rifugio e lotta, contrasti e contraddizioni che risiedono nell’evoluzione del nostro Paese e nelle sue difficoltà” ha dichiarato Giulia Cenci. “Non ho potuto fare a meno di pensare che qui ci si è riuniti e si è lottato, si è trovato riparo così come morte”.

L’intervento scultoreo di Giulia Cenci, grazie al progetto Radis promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, renderà il Chiot Rosa, già ricco di storia e bellezza naturale, un luogo di straordinaria attrattività e capace di aggiungere nuove suggestioni ed emozioni in tutti coloro che vi accederanno” ha dichiarato Giacomo Doglio, sindaco di Rittana.

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Il progetto Radis – dal piemontese radis (radice) – nasce con l’obiettivo di arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica messo a disposizione della comunità, in dialogo con programmi educativi, incontri pubblici e progetti espositivi che restituiscano alla collettività parte della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. L’inaugurazione dell’opera è stata infatti anticipata da un public program estivo che si è composto di numerosi appuntamenti tra cuneo, Rittana e Paraloup: Marta Papini e Giulia Cenci hanno partecipato alla conversazione Pane del boscoNicolas Ballario e Rodrigo D’Erasmo hanno rappresentato lo spettacolo LIVES! La vita di Louise Bourgeois in parole e in musicaTreti Galaxie ha curato la sesta edizione di Supercondominio; in collaborazione con Fondazione Nuto Revelli si è tenuto il convegno I paesaggi nella crisi tra memoria, ecologia e azione. Ecomemoria e progetti di futuro sostenibile che ha ospitato, tra gli altri, Mia CanestriniMatteo Caccia Alessandra Viola; infine è stata presentata la mappatura dell’arte nello spazio pubblico della provincia di Cuneo a cura di Vittoria Martini, durante una conversazione con Francesca Comisso, cui è seguito l’incontro I testimoni de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte” con la fotografa Paola Agosti.
In concomitanza con l’inaugurazione di le masche al Centro Civico e Culturale di Rittana sarà visitabile il secondo capitolo della mostra collettiva L’opera al nero, che accoglie opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC, curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo, con Giulia Cenci. Il primo capitolo della mostra, inaugurato il 14 luglio 2024, si concentrava sulle relazioni tra umani e altri esseri viventi, osservando il rapporto tra corpo e mondo esterno, con opere di Lorenza Boisi, Steffani Jemison, Lin May SaeedLetícia Parente e Tabita Rezaire. Nel secondo capitolo della mostra è l’esperienza del corpo individuale a essere protagonista, in relazione alla tecnologia e ai processi di cambiamento e trasformazione: il percorso espositivo si arricchisce con i lavori di Ed AtkinsRoberto CuoghiAnne Imhof, Seth PriceJames Richards Alessandra Spranzi. Realizzata con la sponsorizzazione tecnica di Big Broker Insurance Group – Ciaccio Arte, la mostra sarà aperta fino al 10 novembre, tutti i sabati e le domeniche dalle ore 10 alle ore 18.
L’inaugurazione al pubblico dell’opera le masche si terrà domenica 6 ottobre alle ore 11.30 alla presenza dell’artista Giulia Cenci, della curatrice Marta Papini e di istituzioni e autorità, con un’introduzione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT), Mauro Gola (Presidente della Fondazione CRC) e Giacomo Doglio (Sindaco del Comune di Rittana). Nel corso della giornata, che comprenderà anche uno spettacolo musicale a cura di Bandakadabra, sarà possibile partecipare a un light lunch offerto presso il Centro della Comunità di Rittana, ad attività educative per famiglie a cura di Associazione Feliz con La Scatola Gialla, e visitare la mostra L’opera al nero.
È previsto un servizio di navetta gratuito fino a esaurimento posti tra Torino e Rittana, con partenza da Porta Susa (c.so Bolzano 44, presso gli stalli degli autobus 11 e 13) alle ore 8.30 e ritorno alle ore 17.00, su prenotazione a progetti@fondazioneartecrt.it. Dal momento che la strada per il Chiot Rosa sarà interdetta alle auto, si consiglia di parcheggiare a Rittana e di utilizzare le navette a disposizione.

 

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Giulia Cenci, le masche, 2024. Veduta dell’installazione. Foto Giorgio Perottino.

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