dal 4 dicembre 2024 al 10 febbraio 2025
Spazio PAePA, Milano
Lo Spazio PAePA, diretto da Giuliano e Nunzia Papalini, presenta Solo quello che vedi – Opere autosignificanti, una personale di Giuseppe Uncini che raccoglie una selezione di lavori che ripercorrono le tappe più significative della sua carriera. La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Uncini, è aperta al pubblico dal 4 dicembre 2024 al 10 febbraio 2025.
Sin dagli esordi della sua ricerca artistica, Giuseppe Uncini sceglie materiali come il tufo, la sabbia o la cenere. È alla fine degli anni Cinquanta che l’artista originario di Fabriano comincia a lavorare con il cemento e il ferro, che lo porteranno a realizzare le opere che lo hanno reso noto nel panorama artistico internazionale. La mostra allo Spazio PAePA espone dai Muri d’ombra alle Dimore, dalle Architetture agli Spaziocemento, che rivelano l’abilità di Uncini di combinare sapientemente ferro e cemento per costruire forme e oggetti. Le sue sculture, come entità che vivono di vita propria, si collocano nello spazio con assoluta autonomia e grande forza espressiva.
Giuseppe Uncini raccontava così le ragioni della sua scelta: «Era molto importante per me uscire, allontanarmi del tutto da un certo modo, perfino decorativo, di rappresentazione delle cose. Abbandonare il quadro anche come oggetto. E con il cemento armato riuscivo finalmente a costruire forme ‘autosignificanti’ che non avevano cioè altro contenuto se non la ragione stessa della scelta di quel materiale».
BIOGRAFIA ARTISTA
Giuseppe Uncini nasce a Fabriano nel 1929. Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale di Roma e, due anni dopo, espone a Francoforte sul Meno nella collettiva Abstrakte italianische Kunst. Nel 1956-57 inizia il ciclo di opere chiamato Terre e, dal 1957, i primi Cementarmati, opere realizzate con ferro, cemento e rete metallica. La prima importante personale è del 1961 alla Galleria l’Attico di Roma. Nel 1963 è tra i fondatori del Gruppo Uno con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Santoro. La ricerca di Uncini prosegue dal 1962 al 1965 con i Ferrocementi, cui segue il gruppo di lavori Strutturespazio, presenti alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966. Tra il 1969 e il 1972 lavora alla serie dei Mattoni e tra il 1972 e il 1978 a quella delle Ombre, elemento che caratterizzerà la produzione successiva. Nel 1984 Uncini è ancora presente alla XLI Biennale di Venezia con una sala personale in cui espone la serie Dimore e Muri d’ombra. Nel 1990 partecipa alla rassegna L’Altra Scultura a Madrid, Barcellona e Darmstadt con il nuovo ciclo Spazi di ferro. Prosegue il suo lavoro con la serie dei Muri di cemento. Nel 1999 espone al PS1 di New York. Nel 2001 un’importante retrospettiva si tiene alla Stadtische Kunsthalle di Mannheim. Dal 2004 prosegue il suo lavoro con le Architetture. Nel 2007-2008 progetta le antologiche allo ZKM di Karlsruhe, al MART di Rovereto e al Landesmuseum Joanneum di Graz. Muore il 31 marzo del 2008 nella sua casa-studio di Trevi.
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Spazio PAePA
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Orari apertura: lun. – ven. 10,00 / 12,30 – 15,30 / 19,00 – sabato su appuntamento Ingresso libero.
Giuseppe Uncini – rilievo di ombra 1986 – cemento e laminato legno 40×70 cm.