Curatori del programma di performance e della mostra “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”: Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois
dall’1 fino al 5 maggio 2022, ore 12.00 – 16.00
Teatrino di PALAZZO GRASSI, Venezia
Palazzo Grassi – Punta della Dogana presenta da aprile a giugno 2022 “Dancing Studies”, un ciclo di performance inedite, firmate da importanti coreografi internazionali, invitati da Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois, curatori della mostra “Bruce Nauman: Contrapposto Studies” in corso a Punta della Dogana, a sviluppare un progetto ad hoc in dialogo con l’opera di Bruce Nauman.
William Forsythe, Lenio Kaklea, Ralph Lemon e Pam Tanowitz hanno progettato quattro azioni performative che si svolgeranno in diversi spazi della Pinault Collection a Venezia e presso COSMO Campo San Cosmo in Giudecca, con il coinvolgimento di sound designer e performer.
La mostra “Bruce Nauman. Contrapposto Sudies”, in corso a Punta della Dogana fino al 27 novembre, pone al centro del percorso espositivo la ricerca che Bruce Nauman ha dedicato al corpo attraverso l’uso pioneristico della performance, la sperimentazione sonora e l’uso di nuovi media, a partire dalla rivisitazione di un suo celebre lavoro del 1968, “Walk with Contrapposto”, che lo ritraeva avanzare lungo un corridoio di legno allestito nel suo studio mentre si sforzava di mantenere la posa chiastica.
Dopo il coreografo di origini americane, William Forsythe, Leone d’oro alla Biennale Danza nel 2010, che con “MANUAL LABORS” ha dato avvio al programma, e Lenio Kaklea, tornata in Italia dopo il premio conferitole da Hermès Italia Foundation e Triennale di Milano nel 2020, in concomitanza con l’anteprima della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, da domenica 1 giovedì 5 maggio è il momento di Pam Tanowitz.
Conosciuta per il suo approccio astratto alle idee classiche e contemporanee sul movimento, Pam Tanowitz, presenterà una nuova installazione che rivoluziona completamente il foyer del Teatrino: “Dancing the Studio”.
Ispirata all’opera “Mapping the Studio” di Bruce Nauman e all’enfasi che mette sul processo più che sul risultato, “Dancing the Studio” elimina i confini tra il processo e l’opera. Le prove, lo studio in dialogo con il proprio corpo di ballo e l’esecuzione della performance diventano una cosa sola, un momento unico e prolungato a cui il pubblico potrà assistere tutti i giorni dalle 12.00 alle 16.00.
La coreografa americana trasforma il foyer del Teatrino in una scuola di danza con “Dancing the Studio”, in collaborazione con sei ballerini del proprio gruppo di danza (Christine Flores, Zachary Gonder, Lindsey Jones, Brian Lawson, Victor Lozano e Melissa Toogood) e il designer Jeremy Jacob, per dare vita a una coreografia che prende forma davanti agli occhi del pubblico nel corso di cinque giorni di lavoro.
Ogni giornata si configura come è una conversazione intima tra Pam Tanowitz e i suoi danzatori, fatta di un lavoro lento che svela i meccanismi interni al suo processo creativo.
In occasione di “Dancing the Studio”, domenica 1 e giovedì 5 maggio alle ore 18.00, Pam Tanowitz presenta inoltre la proiezione di due film realizzati in collaborazione con Jeremy Jacob -autore dell’allestimento della scena della sua performance al Teatrino – nati durante il lockdown e girati entrambi in esterna: “David” (2020, 9’ 40’’) e “I was waiting for the echo of a better day” (2020, 25’ 54’’).
“David” ha come protagonista David Hallberg che è stato primo ballerino dell’American Ballet Theater, e si concentra sui linguaggi della danza classica, moderna e contemporanea per sottolineare le tensioni sottese tra la posa esteriore trattenuta dal corpo del danzatore e l’immaginario interiore.
“I was waiting for the echo of a better day” è girato sullo sfondo incantevole del fiume Hudson e rappresenta la prima performance eseguita in pubblico da Pam Tanowitz dalla pandemia: un invito simbolico a ricongiungersi.
L’ultimo appuntamento con “Dancing Studies” è con Ralph Lemon, da giovedì 16 a domenica 19 giugno 2022 presso COSMO in Campo San Cosmo, Giudecca.
Il coreografo, teorico e artista visivo americano ha immaginato un lavoro che si compone di più frammenti elaborati nel corso di tanti anni di ricerca sul movimento, il testo e il suono. Dunque non un processo di riattivazione delle performance di Bruce Nauman, né tantomeno di emulazione, ma un insieme di azioni che possano richiamare alla memoria alcune delle opere in mostra a Punta della Dogana creando inedite connessioni, inserite entro una scenografia con un forte impatto visivo e un complesso paesaggio sonoro.
“Dancing Studies” si inserisce nel programma di iniziative ideate e rivolte ad approfondire l’opera di uno degli artisti più importanti della scena contemporanea internazionale.
In questo ambito, Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha presentato il ciclo “Bruce Nauman Archive for the Future”: 11 video conversazioni condotte da Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois, che indagava l’influenza che l’artista americano ha esercitato sul lavoro di artisti, danzatori, storici dell’arte, performer, musicisti internazionali. Le interviste disponibili sul sito palazzograssi.it hanno coinvolto Philippe Parreno (artista), Anne Imhof (artista), Boris Charmatz (ballerino e coreografo), Paul Maheke (performer), Élisabeth Lebovici (storica dell’arte), Ralph Lemon (performer), Tatiana Trouvé (artista), Teodor Currentzis (direttore d’orchestra), Lenio Kaklea (ballerina e coreografa), Elisabetta Benassi (artista) e Nairy Baghramian (artista).
Come dichiarano i curatori Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois: «L’idea di “Dancing Studies” è emersa durante una conversazione con Philippe Parreno nell’ambito del progetto di interviste “Nauman Archive for the Future” dedicato alla mostra di Bruce Nauman “Contrapposto Studies” a Punta della Dogana e realizzato prima della sua apertura al pubblico. Mentre parlavamo del progetto espositivo, ci è apparso evidente che questa serie di conversazioni era non tanto un commento sulla mostra che non aveva ancora aperto al pubblico, quanto un tentativo di estenderla in modo discorsivo, o per le meno di sondare i suoi limiti. Se, come ha detto Marcel Duchamp, “lo spettatore completa l’opera d’arte”, è possibile dire che una mostra finisce nello spazio demarcato dalla sua presentazione fisica? O è possibile concepire una sua potenziale estensione nel tempo e nello spazio, attraverso l’esperienza del visitatore, o forse più distintamente, attraverso la potenziale conversazione che la mostra potrebbe suscitare e, infine, attraverso la produzione di altre opere d’arte che potrebbe essere in parte o interamente influenzate dall’esposizione?
La premessa di “Dancing Studies” è di estendere la mostra in corso a Punta della Dogana con un ciclo di performance e installazioni che si svolgeranno a Venezia da marzo a giugno 2022. Le performance sono eseguite da un gruppo di coreografi che lavorano in Europa e negli Stati Uniti, tra i più celebrati di oggi: William Forsythe, Lenio Kaklea, Ralph Lemon e Pam Tanowitz. Alcune delle performance presentate costituiscono risposte dirette a “Contrapposto Studies” o al lavoro di Nauman in generale (Forsythe, Lemon e Tanowitz). Altre sono state scelte specificatamente dagli artisti per stabilire un dialogo con l’esposizione (Kaklea). Nell’insieme il programma rappresenta una controparte e un completamento di “Nauman Archive for the Future”, ma anche una potenziale sviluppo della mostra a Punta della Dogana.».
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I was waiting for the echo of a better day, 2021, film by Jeremy Jacob, choreography by Pam Tanowitz