a cura di Loredana Barillaro
dal 9 novembre 2023 al 9 gennaio 2024
Università della Cucina Italiana, Firenze
l’Università della Cucina Italiana apre le porte all’Arte “Comer – Erotismo Indigena” inaugura lo spazio multi-didattico. Il vernissage con le opere del pittore fiorentino Valerio Giovannini esposte in galleria: “Non solo una scuola di cucina con valore accademico, ma un luogo d’incontro inclusivo in cui tutte le arti e tutte le conoscenze possono trovare casa”, spiega il direttore didattico Guido Mori.
Una scuola di cucina di livello accademico dove sul piatto non finisce solo il cibo creato per dare energia al corpo e piacere ai sensi, attraverso lo studio accurato di ingredienti, ricette e preparazioni, ma anche un cibo diverso, coltivato dalle migliori menti creative per alimentare lo spirito delle persone, grazie a contenuti d’autore ricchi, vari e di alta qualità: quelli dell’Arte, in ogni sua forma. Con questa intenzione l’Università della Cucina Italiana ha inaugurato ieri il nuovo spazio multi-didattico dedicato a eventi, performance, mostre e gallerie di opere che verranno esibite con regolarità periodica, nella sede in via Galliano 80 a Firenze. L’obiettivo è dare vita a un luogo di incroci disciplinari in ogni forma espressiva, favorendo il dialogo e la permeabilità dell’universo culinario con l’attualità del dibattito culturale, permettendo agli studenti e al pubblico di accedere a una visione multiprospettica, umanistica e integrata sul mondo contemporaneo.
A inaugurare il nuovo corso è stata la mostra dell’artista fiorentino Valerio Giovannini, intitolata “Comer – Erotismo Indigena” e curata da Loredana Barillaro. Le porte resteranno aperte alle visite a ingresso libero fino alla metà di gennaio. A seguire verranno esposte le opere di Carlotta Lorenzetti, la quale espone un lavoro nella sala biblioteca, come anticipazione della sua futura mostra.
Scrive Barillaro: “Civiltà antiche, erotismo, Yin e Yang; sono molteplici gli spunti che si possono rintracciare nel lavoro di Valerio Giovannini, il cui dipingere avviene in libertà assoluta, oltre qualsivoglia etichetta o riconoscibilità, rispondendo unicamente all’esigenza del continuo sperimentare – commenta Barillaro -. L’artista riesce a tradurre i numerosi spunti che lo ispirano in un corto circuito temporale in quella che l’artista definisce visione “etruscontemporanea”, creando un legame fra soggetti, epoche e materiali usati. L’altra faccia del lavoro di Giovannini è connotata dall’erotismo; come critica ad una società caratterizzata ancora da numerosi tabù legati al corpo e alla sfera della sessualità. Al contempo si ritrova la necessità di far emergere lo Yin, il lato femminile ancora celato della società”.
“Il titolo della mostra, ‘Comer’, si riferisce al verbo della lingua portoghese che si può tradurre ‘mangiare’ ma che ha anche un altro significato: ‘Comer alguem’ vuol dire infatti ‘fare sesso’ con qualcuno – spiega Giovannini. Se non tutto l’erotismo è artistico, tutta l’arte è erotica e la pittura, per il suo carattere “epidermico” è forse quella più erotica di tutte. È mia convinzione che l’arte e l’estetica possano essere strumento e palcoscenico con cui e su cui far emergere e sperimentare una modalità alternativa di percezione delle cose. Questa ‘l’inutile utilità’ dell’arte, una modalità di percezione alternativa, una sorta di sacralità secolare: umana, terrena e possibile nel qui e ora. Ringrazio il mio amico fraterno, Guido Mori per l’invito a esporre nella sua Università della Cucina Italiana: penso sia importante abbinare l’arte contemporanea a quella culinaria, come scriveva Bertold Brecht tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere.
“Per anni ho lavorato in ambienti in cui si faceva didattica, in particolare in ambito culinario. Parlare in questi luoghi di letteratura, politica, scienza, pittura sembrava d’essere fuori contesto, fuori tema – ricorda Guido Mori, direttore didattico dell’Università della Cucina Italiana -. Ma la cultura di per sé non è forse multi-didattica? Conoscere non è anche abbattere le frontiere, i contorni, i muri che separano le varie discipline? Quando la cucina ha iniziato a occuparsi anche di design, ricerca scientifica e cultura alimentare, infatti, questo rigore catalogante ha iniziato a scricchiolare. Da questa riflessione nasce Università della Cucina Italiana, un luogo che per sua intima vocazione ospita mondi diversi tra loro, diventando luogo d’incontro inclusivo in cui tutte le arti e tutte le conoscenze possono trovare casa”.
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L’Università della Cucina Italiana, con sede a Firenze, è l’unica scuola di cucina con valore accademico in Italia. I corsi che propone hanno valore legale e sono riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca, poiché certificati da un Ateneo Pubblico a partecipazione statale. Il partner formativo è l’Ateneo IUL (Univiersità Telematica degli Studi), la proposta si articola tra Master di primo livello, Corsi di alta formazione e si basa sul sistema dei crediti formativi. Il direttore didattico è Guido Mori. L’Università della Cucina Italiana è anche un’azienda che sviluppa e promuove nuovi progetti sul campo, in collaborazione con realtà del territorio.
Valerio Giovannini, nato a Firenze nel 1977, è un artista poliedrico e autodidatta. Inizia a usare i colori a olio nel 1998. Nel 2001 frequenta la “Scuola Libera del Nudo” all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2003 si laurea all’Università degli Studi di Siena con una tesi in Semiotica delle Arti. Nel 2007 consegue un Diploma in “Estetica e Ermeneutica delle Forme Simboliche” all’Università degli Studi di Firenze e avvia una breve collaborazione con una Galleria di Roma. Nel 2008 è co-fondatore dell’associazione Present Art e inizia ad approfondire una personale ricerca artistica ispirata agli Etruschi. Nel 2009 è direttore artistico della mostra “umaneXXImo” all’Istituto degli Innocenti di Firenze e inizia a collaborare con il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC). Nel 2013 consegue un Master in “Comparative Aesthetics and the Arts” all’University College of Cork, in Irlanda. L’anno successivo è a Firenze, al “Robert F. Kennedy Center”, dove si occupa dell’allestimento di mostre e dove cura la rassegna d’arte contemporanea “Diritto dell’Uomo”. Nel 2014 collabora con il Festival Internazionale “Sete Sóis Sete Luas”. Nel 2015 si traferisce a Lisbona dove si concentra sul rapporto tra atto pittorico e ambiente circostante. Sempre a Lisbona, nel 2016 co-fonda l’atelier aperto “Base dos Engenheiros do Acaso” ospitando festival di musica, poesia e cinema. Nello stesso anno produce e realizza il suo primo cortometraggio “Janela”. Sempre come cineasta indipendente, realizza, nel 2018, il suo primo lungometraggio “A Republica das Bruxas”. A partire dal 2019 è “direttore creativo” del parco di arte ambientale “Celscvil” a Casal di Pari (GR). Durante la pandemia lavora in digitale realizzando illustrazioni, cortometraggi e il suo secondo film “A $ociedade do$ Porco$”. Attualmente sta realizzando un fumetto/storyboard per il suo prossimo film. Le sue opere sono state acquisite da collezionisti privati e istituzioni culturali di numerosi Paesi.
Per info:
info@universitacucinaitaliana.it – 055 350099
Per entrambe: veduta della mostra.