LE REGOLE DELLA BELLEZZA
Vincenzo D’Alba
– Loredana Barillaro
Loredana Barillaro/ La bellezza al servizio della quotidianità, in fondo il design fa questo, fa si che l’arte sia anche “materialmente” utile, è così Vincenzo?
Vincenzo D’Alba/ Non è così. L’arte mantiene un’assolutezza che non può essere materiale e soprattutto quotidiana. Il prodotto seriale, artigianale, industriale o di design, al contrario, si fonda sulla matericità e utilità. Si può quindi portare la quotidianità al servizio della bellezza, mai l’arte al servizio della razionalità e della chiarezza. Gli sconfinamenti tra le arti hanno un valore culturale non materiale; ogni disciplina ha le sue regole.
LB/ Quando si parla di design si parla anche di riproducibilità come elemento di differenziazione dall’arte, connotata nella maggior parte dei casi dall’aspetto di unicità. In termini di numeri cos’è che conferisce a un oggetto di design la preziosità tipica del “pezzo unico”?
VDʼA/ Nel design un “pezzo unico” è un prodotto perfettamente industrializzato. Può essere un’icona non un’opera d’arte; paradossalmente il valore della riproducibilità lo rende unico. Confondere volontariamente arte e design non è una conquista.
LB/ Cos’è Kiasmo? Che cosa fa?
VDʼA/ Kiasmo è un’azienda costituita da una cultura e una vocazione interdisciplinare. Lo scopo è di creare una collezione di opere e prodotti che abbiano stile, e non uno stile. La nostra produzione è costituita da opere, pezzi unici, prodotti e oggetti realizzati in serie. Il nostro obiettivo è di ricreare, attraverso una produzione fondata sulla “quantità”, un insieme di oggetti che, seppur distanti tra loro, siano in grado di restituire una visione unitaria e invisibile.
Vincenzo D’Alba è Designer del marchio Kiasmo.
Dallʼalto: Parete della sede di Kiasmo, Torrepaduli (Le). Courtesy Kiasmo Archive 2019. Vincenzo DʼAlba durante la lavorazione dei vasi. Courtesy Kiasmo Archive 2016.
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