A proposito di corporate collection bancarie italiane. Il caso de La Galleria BPER Banca | Intervista a Sabrina Bianchi

di Loredana Barillaro | 

Quando e come nasce La Galleria BPER Banca e quali sono i progetti in cantiere per il suo futuro?

Sabrina Bianchi/ Il percorso collezionistico dell’allora Banca Popolare di Modena è iniziato alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso con l’acquisto di opere d’arte destinate all’arredo degli spazi di rappresentanza. Presto si è concretizzata la volontà di creare una raccolta di opere d’arte dal ‘400 al ‘700 di ambito emiliano-romagnolo, coerente con il valore che BPER Banca assegna da sempre al territorio. Oggi il patrimonio artistico, proveniente dai diversi nuclei collezionistici delle banche incorporate da BPER Banca nel corso del tempo, ha raggiunto dimensioni nazionali. La consapevolezza dell’importanza dei diversi corpus – emiliano-romagnolo, abruzzese, campano, ferrarese, lombardo e sardo – che costituiscono la preziosa Collezione, ha fatto emergere l’esigenza di gestire in modo più maturo e consapevole il patrimonio culturale di proprietà. È così che, nel 2017, è nata La Galleria BPER Banca, oggi una delle maggiori corporate collection bancarie italiane. La Galleria è una realtà aperta allo scambio culturale e al dialogo e si propone come veicolo della mission del brand BPER Banca: la vicinanza ai territori di riferimento e alle persone, alle comunità, tramite un programma di iniziative, mostre ed eventi, dinamico e in continua evoluzione. Sono 21 le esposizioni a oggi realizzate da La Galleria, sia presso lo spazio espositivo di Modena di via Scudari 9, sia in sedi storiche operative BPER – Brescia, Genova e Milano.

In attivo abbiamo tre mostre: “Psiche allo specchio. Omnia vincit amor” a cura di Daniela Ferrari a Modena, la capsule PRIMA. Che io possa andare oltre” a Brescia, la cui curatela è stata affidata a Giovanna Zabotti, e a Milano, presso la sede di Piazza Duomo di BPER Banca Private Cesare Ponti, è allestita “Human Image Recognition” di Alessandro Sambini, curata da Luca Zuccala e Andrea Tinterri, con la collaborazione del team arte di Pavesio Associati with Negri-Clementi.

A Modena sono in corso gli “ARTalk”, dei momenti di scambio e confronto con ospiti importanti, come ad esempio Simona Argentieri e Teresa Ciabatti, e che proseguiranno nel 2025 per poter offrire al pubblico punti di vista differenti relativi a temi Diversity & Inclusion ed ESG (Ambiente, Sociale e Governance) che La Galleria sostiene. Continueremo a proporre progetti culturali di valore e orientati a far vivere la nostra Collezione e il nostro Archivio Storico, per creare delle connessioni che rappresentano La Galleria come attivatore di cultura, un museo diffuso che agisce in sintonia con la specificità delle comunità che si trova a servire, nella volontà di inserirsi con naturalezza nel tessuto culturale locale, mettendo a disposizione del pubblico la propria collezione e il proprio expertise per costruire insieme occasioni di crescita per tutta la società.

La scelta di rendere fruibile e gratuita al pubblico la folta e preziosa collezione di opere d’arte anche mediante mostre temporanee è un fatto molto democratico e lungimirante. Come vi relazionate ai vari tipi di pubblico nel segno della massima accessibilità?

SB/ L’accessibilità e la fruizione del patrimonio culturale di BPER sono tra i principali obiettivi de La Galleria e la gratuità, delle mostre così come delle attività collaterali, quali visite guidate, progetti didattici ed educational, è solo uno tra gli strumenti messi in campo. La digitalizzazione dei documenti archivistici e delle opere d’arte sulla piattaforma Lodovico, in collaborazione con il Dipartimento di Digital Humanities di UNIMoRe, è un altro progetto fondamentale per rendere fruibile il nostro patrimonio a studiosi, ricercatori e professionisti, ma non solo. In questo il digitale ci supporta per metterci in connessione con utenti che non hanno possibilità di visitare le nostre sedi.

Dal punto di vista dell’allestimento fisico porgiamo sempre attenzione a dettagli che possono fare la differenza in ambito di accessibilità. Ultimo esempio, in occasione della mostra “Psiche allo specchio. Omnia vincit amor” in corso presso la sede modenese di Via Scudari 9, abbiamo presentato – per la prima volta – due stampe realizzate con la tecnica P.I.A.F. (Minolta), prodotte in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Le due opere, pensate appositamente per i visitatori ciechi e ipovedenti, riproducono Amore dormiente di Guido Reni e Amore e Psiche di François Pascal Simon Gérard. Riteniamo questo investimento un ulteriore passo importante nella direzione dell’integrazione e dell’inclusione attraverso l’arte e di un’accessibilità estesa a un pubblico sempre più ampio. Inoltre, in aggiunta alla raccolta di donazioni a sostegno della Terapia Ricreativa Dynamo® per bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche e per le loro famiglie, che avviene durante le mostre ospitate a Modena e a Brescia, La Galleria BPER nella primavera 2024 ha organizzato una giornata nei suoi spazi dedicata ai giovani di Dynamo Camp e alle loro famiglie.

Quali sono le opere presenti in collezione? Avete intenzione di aprirvi anche al contemporaneo?

SB/ La corporate collection di BPER Banca conta circa diecimila opere inventariate, tra dipinti, sculture e oggetti di cui duemilacinquecento di elevato valore storico-artistico. La collezione è composta principalmente da opere datate tra il XV e il XIX Secolo, ma non mancano esempi del Novecento (Previati, Accardi, De Chirico, Sironi, Schifano..) e di contemporaneo verso cui confermiamo un’interessata apertura. Nella sede di BPER Banca Private Cesare Ponti in Piazza Duomo a Milano vengono progettate e allestite mostre di artisti contemporanei che realizzano esposizioni ad hoc per gli spazi della Banca e che fanno dialogare l’interno, zona operativa, con l’esterno tramite le ampie vetrine storiche del palazzo milanese. Sono stati presentati i lavori di Adriano Attus, Fabrizio Dusi e Alessandro Sambini.
Le opere più significative di queste esposizioni sono entrate poi a far parte della Collezione tramite acquisizione mirata.

Nel 2024 abbiamo anche istituito il BPER Prize ad Arte Fiera Bologna, che proseguirà nel 2025. Il premio è stato ideato come un’ulteriore occasione dedicata alla valorizzazione di tematiche femminili (a prescindere dal genere dell’artista premiato/a) e rappresenta l’impegno e il messaggio che BPER Banca vuole portare avanti rispetto alla rilevanza attribuita al talento delle donne, alla loro emancipazione e al contrasto di ogni tipo di violenza di genere. Ad aggiudicarsi la prima edizione è stata la potente tela di Stefania Galegati, “#isola49”, oggi esposta a Brescia, dove apre il percorso della mostra “PRIMA”. La contaminazione tra antico e contemporaneo ci permette di creare dei percorsi trasversali, geograficamente e temporalmente parlando, intrecciando così opere, palazzi storici, documenti d’archivio e creando connessioni che parlano di attualità.

Qual è la sua idea di polo museale diffuso?

SB/ L’idea del polo museale diffuso è un dono alla collettività. Per BPER condividere questo patrimonio con i cittadini è fondamentale. La nostra filosofia si fonda su quattro pilastri di posizionamento. Il primo è la conservazione, il che significa conoscere il patrimonio. Insieme a studiosi ed esperti di alto profilo è stato condotto un approfondito percorso di verifica, analisi e valutazione del patrimonio artistico, con la contestuale adozione di una piattaforma gestionale, che ha permesso di digitalizzare il database della documentazione delle opere d’arte e organizzare tutte le informazioni. Oggi abbiamo circa 10.000 opere inventariate, tutte provviste di schede puntuali. Di queste almeno 2.500 significative dal punto di vista storico e artistico. Altro pilastro è la valorizzazione, che significa accrescere la conoscenza, e la tutela, della nostra corporate collection attraverso progetti di valore grazie alla collaborazione con curatori esperti. Il terzo è la fruizione: abbiamo deciso di aprire al pubblico un patrimonio che per decenni è rimasto chiuso dentro le stanze di rappresentanza, perché pensiamo che diffondendo la cultura si migliori la nostra società. Il quarto e ultimo pilastro nasce proprio da qui: l’impegno sociale della Banca, da sempre fortemente impegnata su temi come l’ambiente, il sociale e la governance interna. La Galleria BPER contribuisce alla missione di sostenibilità sociale, portando alla luce non solo i quadri ma anche i temi che si nascondono dietro ad essi. Proprio attorno a questo nasce la volontà di essere un museo diffuso, non solo nelle sedi fisiche ma anche sui canali digitali, Instagram in primis, capaci di amplificare i messaggi che stanno alla base delle nostre iniziative e di arrivare ai diversi pubblici, più e meno giovani.

 

Sabrina Bianchi è Head of Brand & Marketing Communication e Responsabile Patrimonio Culturale e Archivio Storico di BPER Banca.

 

Un ritratto di Sabrina Bianchi.

 

© 2024 Loredana Barillaro e SMALL ZINE

NEWS

Archivio

SMALL ZINE da sempre si  connota per una linea editoriale sobria, rigorosa e per una costante attenzione alla qualità dei contenuti. Semplice, chiaro, immediato e di efficace fruizione. Un progetto che pone attenzione alla scena artistica contemporanea del panorama nazionale e internazionale. 

SMALL ZINE – Magazine online di arte contemporanea © 2025 – Tutti i diritti riservati.