The Insubric Line / Die Insubrische LinieLa Linea InsubricaThe Invention of Europe – Year 1

mostra a cura di Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi

opere di: Liliana Angulo Cortés, Sammy Baloji, Binta Diaw, Abdessamad El Montassir, Ufuoma Essi,  Alessandra Ferrini, Kapwani Kiwanga, Francis Offman, Vashish Soobah, Betty Tchomanga, The School of Mutants

fino al 13 ottobre 2024

Kunst Meran Merano Arte presenta Metamorfismo, la giornata dedicata alla performance parte del public program della mostra La Linea Insubrica

Metamorphism / Metamorfismo / Metamorphismus

Performance di Betty Tchomanga e Alessandra Ferrini 

Attivazione dell’opera “Digressioni” di The School of Mutants

Sabato 21 settembre 2024, dalle ore 15.30

Kunst Meran Merano Arte presenta sabato 21 settembre 2024, l’appuntamento dedicato alla performance Metamorfismo, realizzato in collaborazione con Transart e parte del public program della mostra collettiva La Linea Insubrica, in corso fino a venerdì 13 ottobre 2024. 
Il titolo dell’appuntamento prende in prestito un termine tratto dalla geologia e fa riferimento al processo di trasformazione delle rocce solidificate per l’effetto di alte temperature o forti pressioni. In dialogo con le tematiche trattate nella mostra in corso, Metamorfismo interpreta il concetto in maniera metaforica in una giornata interamente dedicata alla performance, che vede come protagoniste le pratiche artistiche di Alessandra Ferrini, Betty Tchomanga e del collettivo artistico The School of Mutants.  

La giornata prende avvio con la parade a cura di The School of Mutants, che sfila per le strade di Merano in due sessioni alle ore 15.30 e alle ore 19.30. Il collettivo artistico invita i cittadini e le cittadine a unirsi alla traversata in un pomeriggio di dibattiti e conferenze itineranti, focalizzati alla cultura e alle relazioni politiche tricoloniali e anticoloniali.
A cura di The School of Mutants è anche la doppia attivazione dell’installazione Digressioni inclusa nel percorso della mostra La Linea Insubrica, prevista alle ore 16.30 e alle ore 21.30.

Alle ore 18.00 gli spazi di Kunst Meran Merano Arte accolgono la performance-lecture On Iconographic Silences and Unruly Connections di Alessandra Ferrini, pensata in dialogo con l’installazione Sight Unseen. La performance si focalizza sulla cosiddetta “penetrazione pacifica”, intesa come la tattica di insediamento che collega il colonialismo italiano interno ed esterno, con specifico riferimento al Sud Tirolo e alla Libia.

Segue alle ore 20.30 l’assolo di danza Mascarades dell’artista Betty Tchomanga, che si sviluppa intorno alla figura mitologica di Mami Wata, una dea dell’acqua il cui mito nasce in Bénin, Camerun, Congo, Brasile e Cuba e incarna le ambivalenze della storia coloniale. Il programma di Metamorfismo è realizzato con il supporto di CoWorking della Memoria, Kids Culture Club e Ost West Club Est Ovest.

LA MOSTRA
 
Prosegue fino a domenica 13 ottobre 2024 la mostra collettiva La Linea Insubrica, che inaugura la nuova stagione culturale triennale curata da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi.
La Linea Insubrica realizza un percorso multidisciplinare che, a partire dagli spazi di Kunst Meran Merano Arte, si estende a tutta la città tra installazioni, video, opere pittoriche, performance e interventi sonori.

Il percorso espositivo include due progetti artistici concepiti appositamente per l’occasione, accomunati da un’attenzione alla tematica dell’estrattivismo raccontata attraverso le storie che si celano dietro all’uso quotidiano di alimenti e bevande. 
Binta Diaw (Milano, Italia, 1995) esplora il rapporto coloniale che l’Italia instaura con l’Africa in epoca fascista a partire dal tema del carcadè. Bevanda diffusa nel nostro paese a partire dagli anni Trenta come prodotto privilegiato per sostituire il tè, il carcadè è la tintura principale dell’installazione in tessuto che l’artista presenta a Merano, 
Francis Offman (Butare, Ruanda, 1987) parte dal caffè per raccontare la storia delle rotte imperialiste e dello sfruttamento delle risorse che ne conseguiva. La miscela, che nei suoi viaggi traccia delle vere e proprie mappe relazionali, unisce come un filo rosso le opere pittoriche della serie Untitled, che nella loro astrazione restituiscono ricordi personali legati al Ruanda, dove l’artista è nato, o alle esperienze quotidiane vissute in Italia, dove vive dal 1999. 

I lavori di Alessandra Ferrini (Firenze, Italia, 1984) e Abdessamad El Montassir (Boujdour, Sahara Occidentale/Marocco, 1989) invitano a ripensare criticamente la storia con due approcci differenti.
Ferrini si confronta con il tema della responsabilità storica con il video Sight Unseen, esito di un lungo lavoro di ricerca sulla figura di Omar Al-Mukhtar, leader della resistenza libica all’occupazione italiana arrestato e giustiziato nel 1931. El Montassir dedica l’installazione Trab’ssahl a un racconto del Sahara occidentale, a lungo esistito nelle mappe e nell’immaginario europeo come luogo da occupare. I tre video che compongono l’opera invitano ad ascoltare le testimonianze di una memoria traumatica, frutto di un conflitto che si è esteso oltre 50 anni.

Liliana Angulo Cortés (Bogotá, Colombia, 1974) Kapwani Kiwanga (Hamilton, Canada, 1978) lavorano sulla rielaborazione dei materiali archivistici per mettere in discussione codici dominanti di assoggettamento, mettendo in luce il ruolo degli elementi botanici. Con il progetto Un caso de reparación, Liliana Angulo Cortés esplora il ruolo della spedizione botanica di José Celestino Mutis in quella che allora era definita Nueva Grenada, a cavallo tra Settecento e Ottocento, nella costruzione di una tratta transatlantica. Il ruolo delle imprese coloniali scientifiche nell’appropriazione di fiori e piante extraeuropee emerge in mostra nella selezione di disegni, mappe e nei due video che le completano. Kiwanga nella serie Flowers for Africa reinterpreta le composizioni floreali presenti in occasione delle cerimonie di indipendenza dei 54 Paesi africani, identificando le diverse specie e ricercandone la provenienza per evidenziare i legami con i successivi sviluppi commerciali.

IL PUBLIC PROGRAM DELLA MOSTRA: PROSSIMI APPUNTAMENTI

Il public program multidisciplinare della mostra prosegue sabato 12 ottobre 2024 con  Ufuoma Essi (Londra, UK, 1995), che con il film Is My Living in Vain porta a Merano una meditazione sulla storia della chiesa nera come spazio di appartenenza e organizzazione comunitaria. 
L’esposizione si completa di un calendario di attivazioni delle opere e delle sale espositive in cui rientra anche la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Gli studenti del dipartimento di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali, nell’ambito di una residenza curatoriale dedicata, si serviranno di alcuni spazi offerti da percorso espositivo e condurranno una serie di ricerche finalizzate alla pubblicazione di un bollettino bisettimanale di approfondimento delle tematiche e opere protagoniste de La Linea Insubrica.

 

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Al centro: The School of MutantsAbschweifungen / Digressions / Digressioni, 2024. Courtesy the artists. Foto Ivo Corrà. A sinistra: Alessandra Ferrini, Sight Unseen, 2019-2020Courtesy the artist. Foto Ivo Corrà.

 

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