OCULUS, una finestra verso l’infinito. In mostra da Gaggenau il tributo di Fulvio Morella a Roma e al genio umano

“Non sempre gli occhi chiusi dormono, non sempre gli occhi aperti vedono”

Dal 14 maggio all’interno della mostra ROMANITAS, tra arte e architettura, attraverso l’opera OCULUS Gaggenau e Cramum promuovono un nuovo approccio al collezionismo, sostenendo nuovi cultori del bello e portando l’arte nelle loro case. Quest’opera – unica e inclusiva – è stata realizzata in oro zecchino e braille dall’artista Fulvio Morella quale tributo al Pantheon, ad Andrea Palladio e a tutto il genio umano.

a cura di Sabino Maria Frassà

Gaggenau DesignElementi, Roma

Dal 14 maggio OCULUS si aggiunge al percorso espositivo della mostra personale di Fulvio Morella “ROMANITAS” aperta fino al 31 luglio al Gaggenau DesignElementi di Roma a cura di Sabino Maria Frassà. Gaggenau e Cramum portano così l’arte nelle case dei più grandi cultori del bello, promuovendo per la prima volta la realizzazione di un pregiato multiplo d’artista “OCULUS”. Si tratta della prima calcografia a tiratura limitatissima e non in vendita realizzata da Fulvio Morella in oro zecchino e braille. L’opera omaggia Roma e il genio umano espresso nel Pantheon. Come sempre accade nell’arte di Morella, anche OCULUS è arricchito e “completato” da una scritta in braille (tradotta in francese, inglese e italiano) che recita “Non sempre gli occhi chiusi dormono, non sempre gli occhi aperti vedono”. Da sempre interessato al saper fare, l’artista ha scelto di raccontare anche il “dietro le quinte” di questo ambizioso progetto, mettendo in mostra al fianco dell’opera definitiva le matrici in magnesio e le opere preparatorie dal 2021 a oggi.

“OCULUS” andrà così a costituire un ulteriore tassello nella riflessione dell’artista sul futuro dell’esistenza umana, a cavallo tra la visionaria filosofia di Friedrich Nietzsche e i valori esemplari dell’Antica Roma. Come spiega Sabino Maria Frassà, curatore della mostra: “Fulvio Morella è riuscito a realizzare un’opera che integra la vista con il tatto per raccontare l’ineguagliabile Pantheon, il monumento che da millenni mette in contatto l’essere umano con il cielo. L’artista, in modo coerente alla sua visione dell’eterno ritorno, reinterpretando i rilievi del massimo architetto Andrea Palladio, rende così omaggio al genio umano che nella Città Eterna ha trovato la sua massima espressione. Allo stesso modo, l’inserto in oro introdotto nella versione definitiva di OCULUS, rende ogni multiplo unico e rimanda alla luce interiore, al vero sapere vedere, protagonista di tante opere dell’artista che ha fatto dell’inclusione e della multisensorialità la sua vera cifra stilistica”.

L’artista spiega l’origine di “OCULUS” con queste parole: “Il mondo che ci circonda è straordinariamente complesso e per conoscerlo bisogna immergersi in esso. Anche nei momenti più bui dobbiamo ricordarci che l’essere umano tante volte è stato in grado di mostrare tutto il proprio genio nel vedere oltre alle apparenze. L’oculus del Pantheon è una finestra verso l’infinito ed è per me oggi metafora della possibilità e necessità di vedere oltre i nostri occhi, di essere al di là e a prescindere dai nostri limiti”. Il Pantheon è un luogo simbolo che torna spesso nell’arte di Morella, che già gli aveva dedicato la prima delle opere del ciclo “Blind Wood”. Ciò che rende unico questo monumento è proprio l’oculus di 9 metri posto al centro della volta: non solo è l’unica fonte di luce, ma costituisce anche un accurato calendario e strumento astronomico: nelle diverse stagioni, i raggi del sole raggiungono specifiche porzioni dell’edificio, tracciando gli equinozi e i solstizi. Inoltre, la volta riproduce un sistema eliocentrico dove il sole è costituito proprio dall’oculus centrale. Il motivo a cassettoni, disposti secondo cinque cerchi concentrici, rappresenta i pianeti allora conosciuti e visibili (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno).

Se le armoniche forme geometriche rimangono la cifra caratteristica dell’artista, anche in quest’opera è forte la dimensione concettuale: “la vera sfida che Morella ci propone è proprio quella di non fermarci alla superficie delle opere, abbracciando un’esperienza multisensoriale che permetta di scoprire cosa si cela “oltre al sipario”, con gli occhi e soprattutto con il cuore aperto” spiega il curatore, che conclude ricordando che “i multipli dell’opera sono stati donati da Gaggenau, in collaborazione con Cramum e con l’artista come cadeau all’interno di scatole numerate, chiamate pda, ovvero “prove di amicizia: L’esperienza della bellezza in ogni sua forma è un obiettivo imprescindibile per un futuro migliore. Per questo Gaggenau ha scelto di portare l’arte nelle case dei più grandi cultori del bello, donando loro un’opera unica nel suo genere veicolo di un forte messaggio di fratellanza e resilienza, valori quanto mai attuali.”


Per info:

gaggenau.roma@designelementi.it | +39 06 39743229 | +39 371 1733120

infocramum@gmail.com

Crediti immagini: © Francesca Piovesan. Courtesy dell’artista, Cramum, Gaggenau.

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