Vittorio Corsini con il progetto Coniugato al presente e The Hospitality Lab con il progetto Ecologia dell’altro
dal 20 maggio al 26 novembre 2023
Fucina del Futuro (Castello, 5063b), Calle e Campo San Lorenzo, Venezia
Commissario: Riccardo Varini – Vice commissario: Paolo Rondelli
Curatori: Michael Kaethler e Marco Pierini
Comitato Scientifico: Shaul Bassi, Alessandro Bianchini, Elena Brigi, Massimo Brignoni, Roberto Felicetti, Silvia Gasparotto, Angela Grosso Ciponte, Domenico Luciani, Hélène Molinari, Ralf Petersen, Corrado Petrocelli, Massimo Renno, Orsetta Rocchetto, Vincenzo Rotondo, Francesca Salatin, Michele Savorgnano, Andreas Sicklinger, Riccardo Varini
Organizzatori: FR Istituto d’Arte Contemporanea e Università degli Studi della Repubblica di San Marino
Che tipo di ospiti dobbiamo essere e quale tipo di ospitalità dobbiamo offrire per produrre il futuro che desideriamo? Quali sono le linee distintive tra ospite e ospitante, se visti attraverso diverse lenti scalari, temporali o politiche?
In linea con il tema proposto dalla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, Il Laboratorio del Futuro, la partecipazione nazionale sammarinese, con il progetto Ospite Ospitante, si configura come un vero e proprio laboratorio di co-progettazione su tematiche legate all’ospitalità, parte di un progetto di ricerca internazionale e pluriennale, fondato su luoghi e bisogni reali.
Il Padiglione della Repubblica di San Marino avrà sede, dal 20 maggio al 26 novembre 2023, all’interno della Fucina del Futuro (Castello, 5063b) e negli spazi aperti di Calle e Campo San Lorenzo, nel cuore del Sestiere di Castello. A rappresentare la Repubblica più antica del mondo, saranno l’artista Vittorio Corsini con il progetto Coniugato al presente, e The Hospitality Lab, un gruppo di ricerca composto da studenti, designer e ricercatori delle Università sammarinesi, veneziane e internazionali con il progetto Ecologia dell’altro, in stretto dialogo con le comunità locali.
La partecipazione della Repubblica di San Marino alla Biennale Architettura 2023 è stata fortemente voluta dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura e dalle Segreterie di Stato con delega al Territorio e al Turismo, supportate dal commissario Riccardo Varini, dal vice commissario Paolo Rondelli, dai curatori Michael Kaethler e Marco Pierini, dall’Università degli Studi di San Marino e da FR Istituto d’Arte Contemporanea, azienda sammarinese che si conferma nel ruolo di organizzatore dopo l’esperienza maturata con la Biennale Arte 2022.
«Il Padiglione di San Marino, situato nella splendida cornice di Sestiere di Castello – dichiara il Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura Andrea Belluzzi – è stato allestito grazie a un lavoro corale portato avanti da FR Istituto d’Arte Contemporanea, dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, dal Commissario Riccardo Varini, dai curatori Michael Kaethler e Marco Pierini e dalla Project Manager Anna Guerra, sotto la supervisione del Comitato Scientifico. A tutti loro rivolgo, anche a nome dei colleghi Segretari di Stato, un sentito ringraziamento. Nella sua storia San Marino è sempre stata una terra ospitale e il tema scelto da San Marino per questa Biennale è proprio l’ospitalità. Il Padiglione è costruito come un libero dialogo tra due mostre in due stanze. La prima mostra è un’installazione interattiva di Vittorio Corsini, artista di chiara fama, che porta il pubblico nel cuore dell’esperienza dell’ospitalità. La seconda mostra, ispirata alla prima e posta accanto ad essa, è un “Laboratorio di ricerca esplorativo” che coinvolgerà vari artisti, designer, filosofi, sociologi e antropologi per riflettere sul tema della ospitalità. La Biennale di Venezia costituisce indubbiamente un’occasione unica per promuovere il Paese. Nell’intento del governo sammarinese, però, l’esposizione dovrà servire anche a valorizzare l’offerta culturale della Repubblica e ad instaurare nuove relazioni con professionisti del settore, scuole di alta formazione, enti e fondazioni culturali di tutto il mondo. San Marino vuole presentarsi sullo scenario internazionale come un territorio ricco di fermento culturale, amico degli artisti e sostenitore delle diverse forme d’arte. Dopo gli anni dell’emergenza sanitaria, è tempo di ridare spazio alla creatività e alla bellezza. La Repubblica di San Marino è pronta».
«Siamo tutti ospiti su questa Terra – sostengono i curatori Michael Kaethler e Marco Pierini – eppure siamo anche tutti ospitanti, nel modo in cui possiamo, o non possiamo, proteggere, sostenere e nutrire gli altri esseri (umani e non), presenti negli spazi in cui viviamo, attraverso le nostre azioni e le nostre scelte. Il Padiglione della Repubblica di San Marino vuole esplorare il tema dell’ospitalità, dall’immateriale al materiale, e dall’umano all’oltreumano, spostando l’attenzione dalla dimensione dell’individuo a quella collettiva, per indagare le opportunità che le architetture sanno offrire in termini di relazioni sinergiche tra organismi, luoghi e ambiente. Architetture della natura o dell’uomo capaci di ospitare ed esaltare forme spaziali virtuose di co-progettazione, produzione e interazione, coinvolgendo gesti, oggetti e azioni. Accoglienti, inclusive, empatiche ed espansive».
La partecipazione sammarinese alla Biennale Architettura 2023 vuole proporre un approccio non solo espositivo, ma soprattutto esplorativo ed esperienziale. Il contesto teorico ed applicativo prende forma all’interno di un contesto di ricerca dal carattere internazionale e interdisciplinare. Comunità, alimentazione, interspecie e religione sono le quattro categorie d’indagine che definiscono linee e dimensioni della ricerca, in base alle relazioni che gli esseri viventi sono in grado di instaurare con l’altro.
«Il Padiglione ha sede all’interno di un’insula che rappresenta una tipica microcomunità di Venezia, – dichiara il commissario Riccardo Varini – con il Campo e la Chiesa di San Lorenzo, la biblioteca di quartiere, una sede della municipalità e una casa di riposo per anziani. La posizione del complesso è, quindi, particolarmente indicata per attuare progetti di co-design con le comunità del luogo, ascoltando i loro bisogni per mettere in atto un piano strategico pluriennale, sociale, economico e ambientale, di riattivazione sinergica dell’ospitalità nel luogo, all’interno di una concezione ecosistemica del fare».
Il progetto Ospite Ospitante si articolerà in due sale, distinte ma connesse, concepite come due organismi tra loro in tensione. Il primo spazio, dedicato alle opere di Vittorio Corsini, avrà la funzione di decompressione, sospensione dal caos esterno, favorendo una dimensione contemplativa, di rigenerazione del pensiero sui temi e i valori essenziali dell’essere oggi. Il secondo spazio consentirà, invece, di trasformare il pensiero in azione, attraverso workshop progettuali di co-design con la partecipazione di studenti, designer, cittadini, scultori, sociologi, agricoltori, artigiani e visitatori di passaggio.
«Fra i temi presenti nel lavoro di Vittorio Corsini – spiegano i curatori Michael Kaethler e Marco Pierini – quelli della cura, dell’abitare, della casa, delle relazioni interpersonali e del rapporto dell’uomo con l’ambiente dove la vita si svolge, appaiono ricorrere con maggiore costanza lungo trent’anni di attività, contribuendo a rendere omogenee opere e pratiche diverse per materia, dimensione, occasione, destinazione. La scultura non è mai stata per Corsini elemento da contemplare bensì un dispositivo, uno strumento per vivere e agire lo spazio, un mezzo per mettere in relazione persone».
Per il Padiglione della Repubblica di San Marino, Vittorio Corsini ha realizzato tre nuove opere, tenendo presente non soltanto il tema portante dell’ospitalità, ma anche la natura, la storia e la morfologia dello spazio nel quale dovranno essere collocate. La prima (Esercizio 2, 2023), costituita da un cubo in plexiglas (cm 200x200x200), sarà posta al centro della stanza e consentirà l’ingresso al proprio interno a una persona alla volta; attraverso la simultanea azione di circa 2.000 led bianchi, l’opera reagirà alla presenza umana con una sorta di alito luminoso esemplato sul respiro umano durante la meditazione, pulsazione capace di creare una condizione totalmente immersiva e intima, pur percepibile anche da chi rimanga all’esterno. Una dimensione altra condivisa da tre giovanissimi protagonisti di altrettanti video (Here everyday, 2023), intenti a ballare la “loro” musica, che rimane però negata allo spettatore. Ciascuno di essi verrà infatti ripreso in uno spazio assolutamente bianco, dominato soltanto dal ritmo e dall’energia del corpo in movimento. Primo video mai realizzato da Corsini, Here everyday interagirà con lo spazio esterno, e in particolare con il vento, che determinerà la velocità del movimento. Il silenzio che avvolgerà lo spazio interno potrà sciogliersi, invece, grazie alla terza opera (Welcome chairs, 2023), collocata sulla via, a fianco della porta d’ingresso. Una coppia di sedie in bronzo, invito alla sosta e alla conversazione, al dialogo, alla partecipazione del visitatore del Padiglione così come dell’abitante del quartiere e del passante casuale, persino quello che non sappia – o non si accorga – di essere sulla soglia di uno spazio espositivo. Una scultura in cui la narrazione diventa fatto architettonico.
Nella seconda sala sarà allestito un vero e proprio laboratorio di progetto, denominato The Hospitality Lab, che agirà in base ad una precedente fase di mappatura delle necessità della popolazione locale. Lungo i sette mesi della durata della Biennale, saranno organizzate attività di co-design tra studenti, docenti di diverse università sammarinesi, italiane e straniere ed esponenti delle comunità artigianali, commerciali, degli anziani residenti nella vicina casa di risposo e delle comunità di bambini della zona di San Lorenzo. Verranno organizzati numerosi workshop progettuali tematici della durata di una settimana, che affronteranno progetti distinti, in base alle necessità emerse dalla prima fase di mappatura. Man mano che i progetti si chiuderanno, gli studenti universitari si occuperanno di allestire una stratificazione di mostre che arricchiranno gli spazi di idee e visioni. Parallelamente si intendono realizzare alcune di queste idee, sviluppate da studenti, visitatori e comunità locali, attraverso la produzione di manufatti, quali arredi mobili per usi futuri della Fucina del Futuro, prodotti relazionanti per gli anziani, giochi per bambini, micro architetture effimere per il Campo e gli spazi aperti limitrofi.
«L’ospitalità è un atto, un gesto e un’intenzione verso l’altro. L’ospitalità determina quanto permettiamo a questo “altro” di entrare nei nostri spazi e zone di comfort, quanto gli permettiamo di influenzare chi siamo e come viviamo», conclude Michael Kaethler.
Per info:
Anna Guerra Project manager
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Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura
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FR Istituto d’Arte Contemporanea
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