Fino al 7 maggio
Galleria Continua, San Gimignano (SI)
“Writing Paintings”, è la mostra personale dell’artista bulgaro Rudi Ninov pensata per gli spazi dell’ex cinema teatro della galleria di San Gimignano. La mostra presenta lavori sia di scultura che di pittura, confermando l’attuale attenzione dell’artista per il suono e la forma, per il loro rapporto reciproco e per come, nei suoi lavori, il suono possa essere tradotto in forma e colore. Ninov, nato in Bulgaria, formatosi a Londra e ora residente a Francoforte, esplora l’ambito formale e personale, l’astratto e il figurativo. Il suo lavoro avvicina e raccoglie forme diverse, una selezione precisa di colori e confini decisi, mentre abbondano i riferimenti alla musica, ai fumetti, ad oggetti collezionati, alle favole e alle poesie. La pratica di Rudi Ninov si sviluppa in uno “spazio intermedio”*, un momento magico in cui un segno-gesto inizia a generarsi ma si interrompe subito prima di diventare qualcosa di figurativamente riconoscibile.
La collocazione dell’esposizione nello spazio della galleria in Via del Castello, a San Gimignano, è indicativa dello spazio visivo mediano del lavoro dell’artista. Quello dell’ex-cinema teatro è uno spazio ibrido, antico e moderno, parte della vita pubblica della città ma immerso in una dimensione privata. È un luogo in cui le persone varcano la soglia di un nuovo mondo animato dall’arte contemporanea. In questo contesto, le opere di Ninov si trovano a cavallo tra opacità e leggibilità. L’artista crea uno spazio di gioco in cui vengono esplorati diversi mezzi e materiali, dalla pittura alla scultura. La disposizione dei suoi lavori al primo piano della galleria e negli spazi del labirinto, soddisfa le condizioni di lavoro e le preferenze espositive di Ninov, che lavora prevalentemente con luce artificiale e ritiene che i suoi lavori possano essere meglio percepiti non come corpo unico di opere ma come piccoli episodi visivi, divisi dalle caratterizzazioni architettoniche dello spazio. I dipinti, che variano da grandi a piccolissimi formati, sono come scritti visivi nella loro reimmaginazione di figure familiari. La sua sperimentazione del segno e del colore si fonde con il suo interesse per il tempo e la durata dell’opera.
Il concetto di “durata” viene sviluppato in modi differenti: nei suoi dipinti, attraverso il movimento della pennellata che entra poi in tensione diretta con le forme opache, e nelle sue sculture, attraverso l’accumulo nel tempo di vernici colorate sul pavimento dello studio. Queste creano un materiale malleabile che si traduce in maniglie, ganci e anelli modellati dall’artista. Spesso lavora simultaneamente a numerosi dipinti e sculture, causando una sovrapposizione di narrazioni e, a tratti, anche di forme e figure. Questa combinazione di scultura e pittura è molto evidente nell’opera “Untitled (Offerings)”, che consiste in dipinti di piccolo formato posizionati su di una mensola, anch’essa parte del lavoro, realizzati in resina Acrystal – un materiale che, data la sua elevata durezza superficiale, è ideale per produrre forme dettagliate e precise. Segno e colore vengono indagati da Ninov in molti suoi lavori. Utilizza un tratto, anche solo vagamente familiare, lo reinventa e lo ripropone al pubblico. In preparazione a questa mostra, Ninov ha camminato per il suo studio, pronunciando ad alta voce lettere dell’alfabeto Latino e Cirillico Bulgaro. Una manifestazione orale di un segno scritto che lo ha portato a chiedersi come dare forma a questo concetto monofonico di base. Nella scelta dei colori, l’artista ha riflettuto sulla durata di una vocale e si è chiesto se un colore potesse realmente suggerirne la lunghezza. Ninov ha messo in discussione il concetto e l’atto della scrittura tanto da smantellarla del tutto, da renderla astratta, come una mera composizione all’interno di uno spazio che ha dei limiti, un’azione che conduce i segni a destra, sinistra, sopra e sotto. La decostruzione di segno, forma e azione è presente in questi “Writing paintings”, un gioco di parole che descrive due modi differenti con cui comunicare informazioni e documentare avvenimenti. All’interno di questo significato, Ninov propone il suo lavoro come un modo di dipingere che è una sorta di raccolta di tutti i dispositivi linguistici, conosciuti e sconosciuti. Siamo quindi invitati dall’artista dentro uno spazio giocoso, intermedio dove invece di decretare ciò che deve essere visto, siamo semplicemente invitati a guardare.
Biografia
Rudi Ninov (Teteven, Bulgaria, 1992) vive e lavora a Francoforte, in Germania. La sua pratica, composta da disegno, scultura e pittura, documenta interrelazioni tra due approcci distintivi all’interno del suo lavoro: il formale e il personale, l’astratto e il figurativo. Il suo lavoro avvicina e raccoglie forme diverse, una selezione precisa di colori e contorni decisi, mentre abbondano i riferimenti alla musica, ai fumetti, ad oggetti collezionati, alle favole e alle poesie. I suoi dipinti sono come scritture immaginarie che meditano su composizioni di linguaggi orali e scritti in forma di esperienze personali sinestetiche. Il suo trattamento spesso sorprendente e virtuoso della superficie pittorica si traduce in colori vibranti e immacolati prodotti da complessi processi di stratificazione e lavaggio del colore, applicato in modo delicato, che si spostano come diapositive da un dipinto all’altro, creando dialoghi continui tra corpi di lavoro. Spesso diversi dipinti si uniscono per creare dittici e composizioni più grandi, una forma di scambio schematico che è un riferimento al continuo interesse di Rudi per i meccanismi cinematografici dei primi film d’animazione. Il suo processo creativo è gestuale e tattile, utilizza procedure sia intuitive che ragionate. Il suo lavoro ha una padronanza unica del disegno nella pittura e della pittura nella forma, dimostrando una sorta di spontaneità in un’esplorazione basata sul processo. Ha conseguito la laurea in Belle Arti presso il Goldsmiths’ College di Londra, nel 2015 e un MFA nella classe di Monika Baer, Amy Sillman e Nikolas Gambaroff presso la Städelschule, Francoforte, Germania nel 2021. Mostre recenti includono ORBIT, Messeturm, Frankfurt am Main (2020), The Artist Collector’s Dream (a nice thing), GALLERIA CONTINUA, San Gimignano (2020), Gravitiy Works Only When You Look Down, Vaska Emanuilova Gallery, Sofia (2019), FOTEL, Sotheby’s, Francoforte sul Meno (2019). Ha anche ricevuto il Linklaters LLP Prize, Germania (2020) e la borsa di studio della Cultural Perspectives Foundation, Bulgaria (2019). Le sue opere sono parte del Museum Voorlinden, Caldic Collection, Wassenaar, The Netherlands e della Fondazione CRC di Cuneo.
***
“Sbilenco” è la mostra personale di Ornaghi & Prestinari. Tra i più interessanti rappresentanti della giovane generazione di artisti italiani, Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari negli ultimi anni hanno consolidato la loro posizione a livello internazionale grazie ad una serie di mostre in spazi pubblici e musei stranieri. La scelta di lavorare in coppia risponde alla volontà di sviluppare ogni progetto attraverso il continuo dialogo e la condivisione. Nelle loro opere elaborano e integrano influenze formali e riferimenti tratti dal mondo del design, dell’architettura e della storia dell’arte, confrontandosi direttamente con i materiali e le loro potenzialità, fondendo insieme figurazione pittorica e plastica, riflessioni sull’arte concettuale ed esperienze di vita personale. La loro ricerca si concentra sulle varie sfaccettature della “cultura materiale” intesa come rapporto tra l’uomo e gli oggetti e su come questo rapporto sia legato alla storia dei materiali, alla progettazione, alle tecniche di produzione, sia artigianali che industriali, e alle conseguenze legate al consumo. Il progetto concepito per San Gimignano ruota intorno al concetto di “sbilenco” come irregolarità ironica nella vita quotidiana, un difetto che sabota la normalità, aprendo scenari surreali.
Ornaghi & Prestinari allestiscono gli spazi della galleria con installazioni e sculture che minano le certezze degli ambienti quotidiani, dipanando un racconto disfunzionale, dove la complessità coesiste con l’ambiguità. Per la coppia di artisti sbilenco significa “ridicolmente pendente da un parte, storto, difettoso ma anche vagamente inquietante”. Questa irregolarità viene traslata nei lavori della platea, trasformando il teatro in una parodia della vita ordinata o “normale”. “Sbilenco” è il dipinto incorniciato storto che dà il titolo alla mostra, seguendo un pattern geometrico che viene sbilanciato nell’imperfezione. Questo concetto si riflette in altre opere che presentano forme di proporzioni distorte (come una ruota che perde il suo centro diventando ovale), gettate così nella dimensione dell’incertezza. “Bedroom” è un letto fuori norma, ispirato al racconto di Italo Calvino “Avventura di due sposi (in Gli amori difficili)”, una coppia che non riesce a incontrarsi perché i rispettivi turni di lavoro non coincidono. Nell’opera un coniuge è insieme all’altro ma al tempo stesso è ostacolato nella relazione intima, possono raggiungersi solo parzialmente come nelle storie di Calvino. Distanza e prossimità coesistono dunque nello spazio comune. Sbilenco si riferisce anche all’instabilità della serie di piccole sculture appoggiate su una struttura in equilibrio precario tra palco e platea, che le pone a rischio caduta e spesso in penombra. Questi oggetti di uso quotidiano rappresentano un’esposizione di utensili personali o “mingei” realizzati artigianalmente per la gioia di manipolare i materiali e per trovarne la poesia, ma anche per contrapporre l’unicità del lavoro manuale all’uniformità globale della produzione di massa, secondo un concetto trasversale caro a Ornaghi & Prestinari. Completa l’esposizione una serie di quadri ispirati al tema della rotazione come atto generativo: “Pensiero Ellittico”, “Scarabocchio”, “Sfiorare” o “Svitato” hanno come denominatore comune l’essere policentrici. Le opere propongono l’uscita dal proprio centro per incontrare l’Altro, in un dialogo continuo di condivisione che alimenta la poetica dei due artisti.
Biografia
Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari, nascono rispettivamente nel 1986 e nel 1984 a Milano, dove vivono e lavorano. Duo artistico dal 2009, si laureano l’una in Disegno Industriale e l’altro in Architettura al Politecnico di Milano e proseguono gli studi presso l’Università IUAV di Venezia. Nel 2011 vengono selezionati per il workshop con Massimo Bartolini alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte e nel 2012 ricevono il Premio Regione Veneto dalla Fondazione Bevilacqua la Masa. Nel 2013 partecipano a VIR Viafariniin-residence a Milano. Nel 2014 tengono la prima mostra personale, “Familiare”, presso la Galleria Continua di San Gimignano. Nel 2016 presentano il proprio lavoro presso la New York University – Casa Italiana Zerilli-Marimò inaugurando il ciclo di mostre dedicato all’arte contemporanea italiana promosso da Magazzino Italian Art. Nel 2017 realizzano la scultura pubblica Filemone e Bauci per il nuovo parco ArtLine di CityLife a Milano ed espongono il progetto personale Grigio Lieve presso Casa Morandi/MAMbo a Bologna. Lo stesso anno risultano vincitori di una residenza al Museo Carlo Zauli realizzando una mostra finale al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Nel 2018 Galleria Continua dedica loro altre due personali nelle sedi di San Gimignano e Les Moulins. Nello stesso anno vincono il Club GAMeC Prize e la loro opera entra a far parte della collezione del Museo GAMeC di Bergamo. Del 2021 è la mostra personale “Toccante” realizzata nella sede di Galleria Continua ospitata all’interno dell’hotel The St. Regis Rome a Roma. Nel 2022 una loro opera viene acquisita dal Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza e partecipano alla Biennale della Porcellana a Jingdezhen in Cina. Lo stesso anno vincono il concorso indetto dal programma “Percent for Art” della municipalità di New York per realizzare nel 2023 una serie di sculture pubbliche a Bush Terminal, Brooklyn. Tra le numerose mostre collettive si ricordano quelle presso Palazzo Reale, Milano 2015; Le Centquatre, Parigi, 2015; Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Roma; Arte Continua, L’Avana, 2016; Museum Voorlinden, Wassenaar, 2016; MAAT, Lisbona, 2018; MIDeC Museo Internazionale del Design Ceramico, Cerro di Laveno Mombello, 20018, Kasteel van Gaasbeek, Bruxelles, 2019; Rocca di Angera, Angera 2020; Fondation d’Entreprise Martell, Cognac, 2020; Ceramic Art Avenue Art Museum, Jingdezhen, 2022; Fondation Villa Datris, Islesur-la-Sorgue, 2022; GAMeC, Bergamo, 2022.
Dall’alto: Writing Paintings, veduta della mostra, Galleria Continua San Gimignano. Sbilenco, veduta della mostra Galleria Continua, San Gimignano. Per entrambe: courtesy degli artisti e GALLERIA CONTINUA, Foto © Ela Bialkowska, OKNO Studio.