Paradiso Ritrovato | Niki de Saint Phalle

dal 21 ottobre  fino al 30 novembre 2022

Opera Gallery, Parigi

Saranno presentate più di venti opere eccezionali dell’artista franco-americana, che mettono in luce la sua creatività attraverso una varietà di tecniche e materiali in un universo popolato da animali immaginari e Nanas colorate. Artista femminista ed intellettualmente impegnata, Niki de Saint Phalle (1930-2002) apparteneva al gruppo dei Nuovi Realisti, al quale aderì nel 1961 dopo aver conosciuto Jean Tinguely.

Nel corso della sua carriera, non ha mai smesso di integrare episodi della sua vita nelle sue opere. Il Paradiso Ritrovato è in questo senso un giardino fantastico immaginato da Niki de Saint Phalle, abitato da creature e personaggi rappresentativi del suo ambiente. I benefici catartici dell’atto creativo le offrono quindi la possibilità di fuggire in un mondo che obbedisce ai propri codici. Le sue figure artistiche, a tutto tondo e spesso monumentali, domano i demoni che abitano l’artista. Il suo lavoro è terapeutico e le permette di esternare i dolori e le fantasticherie con cui è cresciuta. Questa mostra riunisce una collezione di opere che illustrano il paradiso immaginario che ha costruito per sé attraverso l’arte.

La mostra è strutturata intorno a figure tratte dall’iconografia religiosa, che fanno riferimento al Giardino dell’Eden, in particolare con l’imponente scultura di Adamo ed Eva e l’immagine ricorrente e iconica del serpente, così come quella dell’albero della vita. Anche la passione di Niki de Saint Phalle per l’esoterismo e la sua pratica della chiromanzia hanno tratto ispirazione dai tarocchi divinatori. Molte delle sue opere sono simboli chiave, come il sole, nell’immagine del Dio Sole. La mostra traccia un parallelo con il famoso Giardino dei Tarocchi, un gruppo di sculture realizzate in Toscana tra il 1979 e il 1993, che ricrea il suo stile onirico su scala ridotta.

Adamo ed Eva (1985), uno dei pezzi forti della mostra, ci trasporta immediatamente nel mondo incantato immaginato da Niki de Saint Phalle. Il paradiso biblico evidenzia questo stato originario di libertà e felicità, in cui uomini e donne si evolvono alla pari. La figura del serpente, già presente, non disturba ancora la festa. A causa delle sue imponenti dimensioni, l’opera sarà esposta in uno spazio dedicato all’esterno della galleria, che il pubblico potrà visitare parallelamente alla mostra.

Tra le opere presentate c’è White Tree (1972), che fa parte di questo giardino dell’Eden e si erge per oltre due metri di altezza. Questo insieme rappresenta l’albero della vita, l’albero della conoscenza del bene e del male, al centro del paradiso perduto. Qui è composto da una miriade di piccole figure in rilievo – teschi, ragni e creature ibride – che rappresentano rispettivamente la condizione effimera dell’esistenza e il passare del tempo, la madre dell’artista e i mali dell’umanità.

Un altro murale, Lo specchio (1980), illustra la figura del serpente, che si ritrova in tutta la mostra, sia come incarnazione delle paure dell’artista sia come simbolo del potere femminile. Sebbene questo tema esista fin dall’antichità, Niki de Saint Phalle lo rinnova come oggetto decorativo a sé stante, dove lo spettatore può contemplare il suo riflesso incorniciato dal serpente, una tentazione irresistibile.

Anche la libertà è rappresentata in questa mostra, in particolare da L’uccello innamorato (2000), un simbolo essenziale del lavoro dell’artista; è una figura ambivalente, che a volte incarna una minaccia, mentre altre volte può anche illustrare la fuga verso l’aldilà. Gli uccelli, secondo Niki de Saint Phalle, sono messaggeri da un mondo all’altro e, in un certo senso, i suoi angeli custodi. «Quando sfodero le sue ali, respiro», ha detto nel 1980.

Un’altra opera centrale, la maestosa Nana in marmo dipinto del 1993, è una gigantesca donna- dea, forte ma leggera perché libera da ogni vincolo. Le donne sono state al centro del lavoro di Niki de Saint Phalle fin dall’inizio. Le sue Nanas, realizzate a partire dagli anni Sessanta, rimangono le sue opere più iconiche e senza dubbio più conosciute. Dopo aver visto una delle sue amiche incinta e in fiore, decise di creare donne dai colori vivaci, dalla lavorazione ingenua e dalle forme voluttuose, decorate con cuori, soli o fiori. Queste figure di conquista respirano gioia di vivere ed evocano la libertà, l’emancipazione delle donne, il loro potere e l’espressione del loro corpo.

Opera Gallery a Parigi offre un’esperienza immersiva nell’immaginario di questo eccezionale e audace artista, le cui opere vi condurranno in un viaggio attraverso un giardino sfaccettato e colorato.

Per info:

Opera Gallery, Parigi

+33 1 42 96 39 00

https://www.operagallery.com/

Alice Zucca

communication@alicezucca.art

www.alicezucca.art

 

Adamo ed Eva, 1985, Poliestere e fibra di vetro verniciata, 154 x 185 x 158 cm. Courtesy Opera Gallery

 

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