Alice Colombo – Martina Adamuccio
Una favola nata anni fa, quella di Alice Colombo, in cui la semplicità d’animo e la magia del gesto non lasciano spazio ad un mondo spesso malsano.
Le sue opere nascono da una stratificazione del collage, unito, poi, alla pittura e al disegno. L’artista impiega la carta utilizzata per foderare i mobili antichi, in cui ricorre il tema del giglio.
La bambina è silenziosa viaggiatrice di un mondo fuori da ogni realtà. Libera da pregiudizi osserva attentamente ogni cosa e attraverso linee sottili entra in rapporto con la natura e ciò che la circonda.
Una ricerca di equilibrio, quella di Alice, che porta ad una sua armonia estetica e spirituale. La figura umana, seppur piccola, rappresenta il punto di contatto con chi osserva il quadro, ma in particolar modo, tra noi e la natura, e a ricordarlo è il filo, un motivo ricorrente nelle sue opere. Un filo che permette di salire su un albero o che permette di tenere legati oggetti o storie invisibili, ma soprattutto, un filo che permette di tener legato l’uomo alla terra, simbolo delle nostre origini. L’eleganza del gesto e della manualità fanno dei suoi lavori favole dal dolce lieto fine. In fondo, è il nome stesso dell’artista che ci ricorda la bellissima favola di Alice nel paese delle meraviglie. Un paese in un luogo che luogo non è.
Dall’alto: ADDOMESTICARE, 2012. Tecnica mista e collage su tela, 40×50 cm. IL NIDO, 2011. Tecnica mista e collage su tela, 40×50 cm e 18×24 cm. Per entrambe courtesy dell’artista.
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